Gli esami di maturità sono alle porte ed è ovvio che gli studenti che li dovranno affrontare, in questi giorni sono sotto pressione. Come i padri a quei tempi, anche loro se vogliono conseguire buoni voti devono considerare queste ultime giornate pari agli ultimi metri di una gara ciclistica: quelli dello sprint finale.
Ma nella corsa verso il traguardo non tutti i concorrenti hanno la stoffa del campione e, d’altronde, ci sono i capisquadra e ci sono i gregari, ci sono i solitari e ci sono le intese. Insomma non tutti hanno nelle gambe la stessa forza, non tutti usano la stessa tattica, non tutti riescono a tagliare il traguardo nella prima volata. Varietà nello sport, quindi. Perché allora non ci dovrebbe essere varietà nello studio, anche se tutti sono prossimi al traguardo? Cosicché capita che ci sono maturandi che, in vista degli esami, studiano appena un’ora al giorno e sono il 29%; quelli che studiano un pochino di più, due ore, e costituiscono il 19%; mentre si applicano nello studio finale tre ore al giorno il 15%: Man mano che aumentano le ore di studio, come si vede, diminuisce la percentuale degli studenti. Sulla base di questo rapporto(inversamente proporzionale) accade che si riduce all’11% il numero di coloro che studiano 4 ore al giorno; al 7% chi sta sui libri cinque ore, al 5% chi vi sta quasi l’intero giorno. Ma sono mosche rare maturandi del genere, e non si sa se possono essere definiti secchioni o se parecchi di loro si sono trincerati dietro un’esagerata bugia, quando sono stati intervistati per un sondaggio: quello da cui sono state ricavate le cifre di cui sopra.
Fra Galdino
Nessun commento:
Posta un commento