L'ha scritto Curzio Maltese:
"L'unica possibilità di vincere le elezioni per il Partito Democratico consiste nel trasformare il voto del 13 e 14 aprile in un referendum popolare fra Veltroni e Berlusconi. Sul piano del duello personale il capo dei democratici può contare su qualche vantaggio, anzi quasi tutti: l'età, la (relativa) novità, l'indice di popolarità e di fiducia degli italiani, almeno secondo i sondaggi. Si tratta di un cinquantenne per la prima volta candidato premier contro un settantenne alla quinta replica. Uno che ha sempre vinto le sfide personali, dal duello con D'Alema per la segreteria della Quercia (poi deciso dall'apparato) alla corsa per sindaco di Roma. L'altro che è già stato sconfitto due volte. Se l'Italia sarà chiamata a scegliere chi mandare a Palazzo Chigi fra Walter e Silvio, il miracolo "si può fare". Altrimenti l'abisso di partenza, i 10-12 punti che separano i due schieramenti, rimarrà incolmabile. Veltroni dice "scegliete quale Paese, non quale governo". Ma intende una visione di paese, l'Italia di Veltroni o l'Italia di Berlusconi. Non per caso, Veltroni ripercorre, senza ammetterlo, le tappe della campagna del '96, tutta giocata sul duello personale Prodi-Berlusconi, con il giro delle cento città, alla ricerca dello stesso spirito garibaldino di allora."
Estratto dal sito: www. la repubblica.it
"L'unica possibilità di vincere le elezioni per il Partito Democratico consiste nel trasformare il voto del 13 e 14 aprile in un referendum popolare fra Veltroni e Berlusconi. Sul piano del duello personale il capo dei democratici può contare su qualche vantaggio, anzi quasi tutti: l'età, la (relativa) novità, l'indice di popolarità e di fiducia degli italiani, almeno secondo i sondaggi. Si tratta di un cinquantenne per la prima volta candidato premier contro un settantenne alla quinta replica. Uno che ha sempre vinto le sfide personali, dal duello con D'Alema per la segreteria della Quercia (poi deciso dall'apparato) alla corsa per sindaco di Roma. L'altro che è già stato sconfitto due volte. Se l'Italia sarà chiamata a scegliere chi mandare a Palazzo Chigi fra Walter e Silvio, il miracolo "si può fare". Altrimenti l'abisso di partenza, i 10-12 punti che separano i due schieramenti, rimarrà incolmabile. Veltroni dice "scegliete quale Paese, non quale governo". Ma intende una visione di paese, l'Italia di Veltroni o l'Italia di Berlusconi. Non per caso, Veltroni ripercorre, senza ammetterlo, le tappe della campagna del '96, tutta giocata sul duello personale Prodi-Berlusconi, con il giro delle cento città, alla ricerca dello stesso spirito garibaldino di allora."
Estratto dal sito: www. la repubblica.it
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