L'aria di crisi alieggiante a Palazzo d'Orleans, si fa sempre più cupa nei confronti del Governo guidato da Raffaele Lombardo.
Trascorse le prime settimane di apparente tiepidezza, probabilmente dovuta alle festività pasquali, adesso sembra giunta l'ora dell'azione e del sommovimento, che dovrebbe condurre alle dimissioni del Governatore e del suo esecutivo.
L'iter che porterebbe a tale soluzione è stato avviato alla fine di marzo, allorchè, con una lettera inviata al Presidente dell’Assemblea, Raffaele Lombardo ha chiesto la convocazione di una seduta dell’aula parlamentare per comunicazioni relative alla vicenda giudiziaria che lo riguarda.In essa il presidente della Regione asseriva : “la vicenda di carattere giudiziario, alla cronaca degli ultimi giorni, consegna all’opinione pubblica l’esigenza che il Presidente della Regione riferisca al Parlamento siciliano. Ritengo, infatti, doveroso rendere in Aula le mie comunicazioni ed, in tal senso, la invito a concordare una data per il relativo intervento"
”.Prima o poi - si sfogava però nel suo blog il Governatore - avrò il tempo di difendermi, e non c’è migliore difensore di se stesso.
Viene la nausea a sentire gentaglia da strapazzo e farabutti, ai quali non ho mai dato confidenza, dire sciocchezze di dimensioni mondiali che vengono prese da qualcuno come oro colato; qualcuno che magari ha svolto il ruolo di sanguisuga insaziabile nei miei confronti e adesso le amplifica attraverso la stampa. Questa gente dice falsità, calunnie e diffamazioni e io li perseguirò e la magistratura dovrà condannarli".
L'iter che porterebbe a tale soluzione è stato avviato alla fine di marzo, allorchè, con una lettera inviata al Presidente dell’Assemblea, Raffaele Lombardo ha chiesto la convocazione di una seduta dell’aula parlamentare per comunicazioni relative alla vicenda giudiziaria che lo riguarda.In essa il presidente della Regione asseriva : “la vicenda di carattere giudiziario, alla cronaca degli ultimi giorni, consegna all’opinione pubblica l’esigenza che il Presidente della Regione riferisca al Parlamento siciliano. Ritengo, infatti, doveroso rendere in Aula le mie comunicazioni ed, in tal senso, la invito a concordare una data per il relativo intervento"
”.Prima o poi - si sfogava però nel suo blog il Governatore - avrò il tempo di difendermi, e non c’è migliore difensore di se stesso.
Viene la nausea a sentire gentaglia da strapazzo e farabutti, ai quali non ho mai dato confidenza, dire sciocchezze di dimensioni mondiali che vengono prese da qualcuno come oro colato; qualcuno che magari ha svolto il ruolo di sanguisuga insaziabile nei miei confronti e adesso le amplifica attraverso la stampa. Questa gente dice falsità, calunnie e diffamazioni e io li perseguirò e la magistratura dovrà condannarli".
Passate le vacanze di Pasqua e addentratasi la fase della campagna elettorale per le amministrative del 6 e 7 maggio, ecco che il discorso diventa realistico e i politici favorevoli alle dimissioni di Lombardo si fanno decisamente sentire.
Il leader del Pdl Angelino Alfano in un'intervista al Giornale di Sicilia, pubblicata ieri, alla domanda sull'ipotetico annuncio di Raffaele Lombardo di dimettersi da presidente della Regione siciliana, se ne esce con questa battuta: "Se dovessi fare riferimento alla sua parola, dovrei dire che non c'è una sola possibilità. Ma per fortuna quello dell' affidabilità di Lombardo è un problema del Pd. Noi abbiamo già dato".
Ma il Partito Democratico che fa?
''La situazione politica regionale richiede una presa di pozione chiara da parte del Partito democratico. L'imputazione coatta, per concorso esterno e voto di scambio elettorale con la mafia, nei confronti del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, rappresenta un punto di svolta ineludibile e decisivo''. E' quanto emerso da una riunione, svoltasi a Enna, dell'area del Pd siciliano che fa riferimento a Bersani e Mattarella, alla quale hanno partecipato esponenti di tutte le province dell'isola. Ribadito ''il ritiro del sostegno al governo regionale, cosi' come emerso dalla recente Direzione regionale del partito'', s'è affermato che ''il presidente Lombardo dovrà annunziare in aula all'Ars nel corso della seduta del 24 aprile, la data delle elezioni regionali anticipate collegate alle sue dimissioni, che sono inevitabili e doverose, come da egli stesso piu' volte ripetuto, sia per la salvaguardia delle istituzioni regionali, sia per consentire l'apertura di una nuova stagione politica non gravata da inquietanti ipoteche''. ''In mancanza di questa indicazione, il Pd, in modo unitario, dovrà assumere una forte iniziativa parlamentare e politica, come base per la costruzione di una coalizione elettorale formata dal centrosinistra e dalle forze moderate e autonomiste. Con questo spirito, pertanto, si propone una giornata di mobilitazione a Palermo per il 30 aprile, anniversario dell'assassinio mafioso di Pio La Torre e Rosario Di Salvo''.
2 commenti:
A me dispiace solo che in questo Governo presieduto da questo signore ci sia una figlia di un Magistrato ucciso dalla mafia, un magistrato in aspettativa, ed un ex Prefetto
Nicola
L'anonimo,perchè anonimo? Ha paura di chi ,di che cosa? La sua denuncia perde di forza e credibilità. Con l'anonimato non si costruisce un'alternativa a Lombardo.Ci vuole coraggio conoscenza etica,se vogliamo ''voltare pagina'' a barcegotto a messina a palermo ,in sicilia. Anch'io ho appoggiato la scelta delPD di sostenere dall' esterno Lombardo ,nella speranza che facesse le riforme che aveva promesso ma ci ha fregati ,tutti.
franzsidoti
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