prodotti agricoli del Marocco |
Il parlamentare europeo del Pd, Rosario Crocetta, in una sua nota sostiene che il trattato UE-Marocco, che consente l'importazione nell'Europa Unita di prodotti agricoli e della pesca, provenienti dal paese africano, è una stortura tanto che, quando l'argomento è stato sottoposto al vaglio del parlamento comunitario, il suo voto è stato negativo..
Tale accordo è stato discusso e approvato, quando in Italia governava Silvio Berlusconi.
ROSARIO CROCETTA |
“Ho
votato contro l’accordo “UE-Marocco” su agricoltura - afferma l'europarlamentare - poiché lo ritengo
lesivo per il sud dell’Italia, per il sud d’Europa e dello stesso popolo
marocchino. L’ accordo è basato sulla tutela di interessi e poteri
economici forti, in cui vengono privilegiati interessi delle industrie
del centro-nord europeo a danno dell’agricoltura meridionale e dei
consumatori marocchini”.
“Con tale accordo infatti – spiega Rosario Crocetta – sarà possibile importare indiscriminatamente prodotti dal Marocco ed esportare dall’ Europa prodotti industriali, scatenando così una guerra tra poveri. I consumatori marocchini vedrebbero aumentati i costi dei prodotti agricoli nel loro paese e i produttori siciliani, meridionali e del sud d’ Europa verrebbero messi in una condizione di diseguaglianza. Non vi è alcuna clausola, poi, in materia di fitofarmaci e quindi sulla sicurezza dei prodotti che verrebbero importati.
E’ prevalsa un’Europa nordista, falsamente aperta al Mediterraneo. Come parlamentare delle isole, Sicilia e Sardegna, – aggiunge Crocetta – continuerò a battermi per i paesi del mezzogiorno con la consapevolezza che gli interessi vanno armonizzati. I popoli del sud del mediterraneo vanno aiutati, ma sicuramente non a danno delle regioni piú povere d’ Europa. Una Germania che si scopre improvvisamente filomediterranea è riuscita ad imporre un accordo che favorisce le sue industrie a danno degli altri. Ci batteremo – conclude l’europarlamentare del PD – per impedire tali accordi, che voglio sottolineare sono stati già conclusi non dal Governo italiano in carica, ma da quello precedente. Il governo di Silvio Berlusconi e di Saverio Romano avevano giá concordato quelle misure.”
“Con tale accordo infatti – spiega Rosario Crocetta – sarà possibile importare indiscriminatamente prodotti dal Marocco ed esportare dall’ Europa prodotti industriali, scatenando così una guerra tra poveri. I consumatori marocchini vedrebbero aumentati i costi dei prodotti agricoli nel loro paese e i produttori siciliani, meridionali e del sud d’ Europa verrebbero messi in una condizione di diseguaglianza. Non vi è alcuna clausola, poi, in materia di fitofarmaci e quindi sulla sicurezza dei prodotti che verrebbero importati.
E’ prevalsa un’Europa nordista, falsamente aperta al Mediterraneo. Come parlamentare delle isole, Sicilia e Sardegna, – aggiunge Crocetta – continuerò a battermi per i paesi del mezzogiorno con la consapevolezza che gli interessi vanno armonizzati. I popoli del sud del mediterraneo vanno aiutati, ma sicuramente non a danno delle regioni piú povere d’ Europa. Una Germania che si scopre improvvisamente filomediterranea è riuscita ad imporre un accordo che favorisce le sue industrie a danno degli altri. Ci batteremo – conclude l’europarlamentare del PD – per impedire tali accordi, che voglio sottolineare sono stati già conclusi non dal Governo italiano in carica, ma da quello precedente. Il governo di Silvio Berlusconi e di Saverio Romano avevano giá concordato quelle misure.”
Di questo spinoso argomento barcellonablog ha scritto diffusamente nei giorni scorsi, riferendo - tra l'altro - la reazione del governo regionale siciliano.
2 commenti:
Era da tempo che non sentivo più intervenire Crocetta. Pensavo che anche lui, così come il PD, si fosse sopito.
Nick
L'Italia non regge più ore e giorni di pioggia. Muoiono persone, e anche una sarebbe troppo. Muoiono bambini. Non servono più gli allarmi se i sindaci non mettono in atto misure di prevenzione, dobbiamo cambiare anche noi. Altrimenti si continuerà a morire, nelle grandi città e nelle nostre case che crediamo sicure. Si denunciano lo scellerato consumo di suolo libero, la cementificazione selvaggia, l'incuria cui sono sottoposti i terreni demaniali in svendita, i boschi, le coste e i suoli che un'agricoltura in crisi come non mai non riesce più a curare. Lo Stato da anni taglia fondi e personale per la cura del territorio. Pensano alle grandi opere e non si preoccupano più delle piccole. Minime, ma che a volte salvano vite. Ci sono delle colpe. Queste sono colpe, per cui un normale cittadino verrebbe condannato. Non c'è crisi che tenga di fronte alla cura del bene comune, il primo impegno che ogni Stato degno di questo nome dovrebbe avere. Smettiamola di dire che le alluvioni sono
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