IL PONTE SUL LONGANO |
Oggi, come ieri, il tempo è sempre grigio: il pici-pici ininterrotto della pioggia - che una volta chiamavamo a nzuppa viddanu e che adesso non rincuora - mi costringe a rimanere al chiuso. E così approfitto per scrivere qualcosa che ci riguarda da vicino.
Adesso sto riflettendo su un particolare e mi domando se non si sia creato uno stato d'insicurezza un po' esagerato, dopo lo shock dell'alluvione, per cui ad una pisciatina d'uccello arrivano allarmanti avvisi di rischio idrogeologico, che inducono i sindaci a emettere urgentemente ordinanze restrittive, quale quella di chiusura improvvisa delle scuole.
O se invece c'è tanta certezza, tra gli esperti metereologhi e collateralmente tra i "protettori civili", sulla fragilità del territorio e delle infrastrutture da giustificare tanta apprensione.
Il dilemma è questo, e non riesco a risolverlo.
Intanto mia moglie, per essere più tranquilla, mi raccomanda di evitare uscite in auto, ed io obbedisco.
Mettiamo che, dei corni del quesito, sia più ragionevole quello della fragilità.
In tal caso mi chiederei: "Ma si sta facendo qualcosa per monitorare territorio e strutture, al fine di conoscere a fondo, oltre ai danni subiti, che cosa bisogna fare per impedirne ulteriori?"
A dire il vero, non mi sembra che - al di fuori della preoccupazione estemporanea di fronte al pici-pici - si possa registrare il giusto assillo per l'avvio di un programma, riparatorio per un canto e ricostruttivo per l'altro.
Anzi direi che si sta trascurando tutto, lasciando la città in uno stato d'abbandono, a conferma del quale basterebbe guardare il pietoso stato in cui è lasciato il ponte sul Longano di via Roma, definitivamente logorato dal transito, consentito nonostante l'evidente guasto.
1 commento:
Cicciu, il dilemma che poni c'è, nei fatti. L'abbandono pure .E sembra totale. Gridare al lupo al lupo è pericoloso. Bisognerebbe fare previsioni meteo più accurate,rinforzare i controlli e la pulizia lungo l'alveo del Longano,e costruire una Centrale Operativa Comunale(COC) come si deve,con uomini addestrati e tecnologie operative moderne ,ed esercitarla per addestramento,secondo un piano di protezione civile adeguato.
Il ponte di via roma e quello di calderà bisogna ricostruirli,con tecniche e materiali appropriati ,non come quelli usati a calderà .Qui il ponte è crollato dopo 65(a mia memoria) anni di attività (ma con che cosa era stato fatto? .Non è stato possibile fare un'analisi merceologica dei resti?) Temo che i cittadini si abitueranno a guadarlo ,come stanno facendo,e non parleranno più di ricostruirlo. Intanto ,il sindaco non ha ancora mosso un dito. Il decreto di disastro ambientale non è stato emanato, perchè ,si dice,che ,essendoci qui condizionamenti mafiosi da accertare, non è prudente mandare finanziamenti ad hoc. Insomma siamo messi male. Ci può salvare solo un governo di salute cittadina,capeggiato da chi vincerà onestamente le prossime amministrative,nel presupposto che sia alternativo all’attuale, per volontà dei cittadini rinsaviti.
Pertanto sarebbe opportuno che il pd si svegliasse dal coma profondo da cui è stato colpito,e assumesse i doveri propri di coordinatore di una forza alternativa ,sana e onesta, senza cercare inciuci con forze che sono sempre circolate nell’ambito del centrodestra.
Francesco, ti chiediamo una presa di posizione coraggiosa ,in nome di democrazia e libertà,che sole potranno far rinascere la nostra comunità,abbandonata a se stessa,mortificata nell’assenza del bene comune.
franzsidoti
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