venerdì 9 settembre 2011

BASTANO UN'ARANCIATA E UN PANINO PER DIGERIRE IL SEME DELLA DISCORDIA?




Ho trovato, in face book due piccoli commenti alla vessata questione dello spostamento del "seme d'arancia", da piazza Stazione vecchia all'attiguo spazio in via d'arredamento che, quando la stazione funzionava, era occupato dall'annesso scalo merci.
Sono stati scritti da Davide, un barcellonese che manca dalla nostra città da un po' di tempo e li considero significativi per il loro contenuto: tra il serio ed il faceto.
Scrive Davide nel primo commento: "Io mi ricordo quando qualche anno fa su codesto seme comparve la scritta deturpatrice: PADDU SICCU , ricordo grasse risate e per qualcuno motivo d'indignazione, io fui combattuto tra i due stati d'animo, posso dire oggi che non mi è mai piaciuto questo monumento come non ho mai nutrito particolari simpatie per Isgrò, sarei però curioso di sapere in cosa consistono i lavori di riqualifacazione dell'area in questione, essendoci io molto affezionato per ragioni storico adolescenziali . Un abbraccio a tutti, un barcellonese che manca da un pò di tempo ormai. ciao". Nel successivo - ricordando evidentemente la famosa penineria di Fortunato Casdia ubicata appunto nella via Roma in prossimità di piazza Stazione - Davide si esprime con questa inneggiante battuta:"viva i panini casdia, vuoi mettere un panino casdia e spuma contemplando la fantasmagorica opera di Isgrò"
Un buon consiglio, per la miriade di turisti che verrebbero a contemplare il SEME, se ovviamente non sarà rimosso da piazza stazione?
Direi di si, sarebbe davvero gradito un panino imbottito con bevanda. Ma piuttosto che accompagnato dalla spuma, direi meglio da un bel succo d'arance, di quelle preferibilmente prodotte nei nostri agrumeti....in via di estinzione.
Ci sarebbe davvero da godere, se la cosa che si sta portando avanti con tanto fervore lobbistico non amareggiasse.
E' davvero triste una città dove si trova tanto da dire per un seme che si sposta e poco o nulla da fare per affrontare seriamente i gravissimi problemi che assillano quest'ambiente.
E' povera una città, in cui si trova prontissima una casta o pseudotale che s'accanisce in difesa di un seme e non c'è gente coesa disposta a salvare il salvabile.
E non parlo dei ruderi del passato, ma di servizi, istituti, uffici perduti o in via di smantelamento, come il bellissimo Cutroni-Zodda.
Casomai ci siamo voci clamantes nel deserto.
Potrei elencare quanti e quali problemi dovrebbero essere oggetto di reale interessamento, di e mail e cartoline all'amministrazione, di commenti in intermet, ma sarebbe un repetita. Che forse gioverebbe poco, considerata la freddezza di questo nostro ambiente.
Al concittadino emigrato Davide, che chiedeva notizie sulla riqualificazione suggeriamo di cliccare qui sotto:
-Contratto-di-Quartiere-II-sant-Antonino

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