Non ci voleva tanto per capire che il piano regolatore generale della città fosse la classica patata bollente .
Trentacinque anni son passati da quando l'amministrazione pro tempore affidò il compito di redarlo allo staff tecnico diretto dall'insigne architetto prof. Giuseppe Gangemi e sembra che siano trascorsi inutilmente, tra un susseguirsi di traversie.
Ho detto altre volte che troppe frenate, troppe dimenticanze, troppi rinculi hanno segnato e continuano a segnare l'iter della sua redazione, tanto da renderlo più tortuoso del complicato percorso del gioco dell'oca.
Ultimamente la patata bollente sembra abbia fatto la fine dello stoppino acceso che si passa di mano in mano - a scanso di responsabilità - fino ad arrivare a spegnersi bruciando le dita del meno fortunato.
E in questo caso la vacillante fiamma dello stoppino finisce, grazie alla torturata firma dell'unico funzionario tecnico rimasto in campo, in seno al consiglio comunale, affinchè questo - a quasi cinque anni dall'approvazione da esso stesso deliberata - prenda atto del suo stesso operato.
Perché, già, in tutto il tempo decorso dalla deliberazione consiliare, non s'era riuscito a risolvere il problemino della firma burocratica del responsabile di settore per fare chiudere un cerchio che, allargatosi all'inverosimile, stava rischiando e probabilmente continua a rischiare il fallimento di un lavorio tormentato ed eterno; con particolare perdita della validità dl un famigerato piano dei vincoli, che non essendo stato finora reso operante ha presumibilmente favorito casi abusivi.
E' quell'indigeribile piano dei vincoli che a ben donde, sin dalla sua redazione, s'è potuto considerare talmente artefatto da provocare miriadi di ricorsi: tuttavia quasi tutti respinti, nonostante le giuste motivazioni di molti ricorrenti.
G.D.S - Il Piano regolatore torna in Consiglio
G.D.S. Presa d'atto del Prg, il capo dell' Utc firmi...
Trentacinque anni son passati da quando l'amministrazione pro tempore affidò il compito di redarlo allo staff tecnico diretto dall'insigne architetto prof. Giuseppe Gangemi e sembra che siano trascorsi inutilmente, tra un susseguirsi di traversie.
Ho detto altre volte che troppe frenate, troppe dimenticanze, troppi rinculi hanno segnato e continuano a segnare l'iter della sua redazione, tanto da renderlo più tortuoso del complicato percorso del gioco dell'oca.
Ultimamente la patata bollente sembra abbia fatto la fine dello stoppino acceso che si passa di mano in mano - a scanso di responsabilità - fino ad arrivare a spegnersi bruciando le dita del meno fortunato.
E in questo caso la vacillante fiamma dello stoppino finisce, grazie alla torturata firma dell'unico funzionario tecnico rimasto in campo, in seno al consiglio comunale, affinchè questo - a quasi cinque anni dall'approvazione da esso stesso deliberata - prenda atto del suo stesso operato.
Perché, già, in tutto il tempo decorso dalla deliberazione consiliare, non s'era riuscito a risolvere il problemino della firma burocratica del responsabile di settore per fare chiudere un cerchio che, allargatosi all'inverosimile, stava rischiando e probabilmente continua a rischiare il fallimento di un lavorio tormentato ed eterno; con particolare perdita della validità dl un famigerato piano dei vincoli, che non essendo stato finora reso operante ha presumibilmente favorito casi abusivi.
E' quell'indigeribile piano dei vincoli che a ben donde, sin dalla sua redazione, s'è potuto considerare talmente artefatto da provocare miriadi di ricorsi: tuttavia quasi tutti respinti, nonostante le giuste motivazioni di molti ricorrenti.
G.D.S - Il Piano regolatore torna in Consiglio
G.D.S. Presa d'atto del Prg, il capo dell' Utc firmi...
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