L'on Santi Formica, attuale vicepresidente all'Ars, parlando dei cantieri di lavoro istituiti dalla Regione per attenuare la disoccupazione, particolarmente quella giovanile in crescendo nell'Isola, sostiene che è errato considerare "quest'opportunità una semplice forlma di assistenzialismo in quanto, pur con somme purtroppo modeste a favore dei beneficiari, ci troviamo di fronte ad una attività importante. Che attecchisce bene nei piccoli Comuni dove gli amministratori ed i funzionari hanno più possibilità di seguire le opere rispetto alle grandi città, dove ovviamente si registra una dispersione di coordinamento e quindi anche di controllo".
"Nei giorni scorsi - asserisce il vice presidente dell'Ars - ho voluto effettuare un monitoraggio dei lavori in tutta la provincia di Messina, e se posso essere d’accordo sui problemi del capoluogo, ritengo invece che nei vari Comuni questi lavori siano stati importanti. Penso alle pavimentazione di piazze e marciapiedi da tempo in abbandono, alla riqualificazione di aree degradate, alla realizzazione di opere murarie importanti sotto il profilo strutturali. E mi ha positivamente sorpreso l’impegno degli operai – uomini e donne – a voler eseguire gli interventi nel modo giusto, senza superficialità".
A conforto di questa sua convinzione, il deputato messinese, ricorda che, quando era assessore al Lavoro alla Regione, promosse convinto l’idea dei cantieri come "una opportunità importante" perché "con le somme che mette a disposizione la Regione i Comuni riescono non solo a dare ossigeno ai concittadini disoccupati, ma anche a usufruire di interventi nel settore delle opere pubbliche, in particolare manutenzioni straordinarie, che difficilmente, con i propri bilanci, sempre più vittime dei “tagli” sarebbero possibili".
Può darsi che il "monitoraggio" accennato dal nostro deputato abbia dato risultati a lui soddisfacenti, ma potrebbe anche darsi che lo stesso esito non si riesca ad ottenere a quanti hanno potuto accorgersi che, in quei lavori compiuti mediante i cantieri, non tutti gli addetti sono adatti, per cui ti capita di vedere una giovane con una pala in mano, paonazza in volto sotto la canicola, stare a guardare il più esperto dei compagni di lavoro che s'affanna a scavare. Insomma la forma assistenziale prevale sia per quel poco che si percepisce, sia per l'atmosfera di solidarietà che si crea nel gruppo cantierato.
Sostenere categoricamente che, per la consistenza dei lavori, il gioco valga la candela, non sarà certamente possibile, se non si tiene conto di un particolare: che cioè se il Comune ottiene qualcosa, è sempre meglio di niente, specie se a quel qualcosa si aggiunge il fatto d'avere dato un piccolo sostegno a chi effettivamente ne ha necessità
Ricordo che, quand'ero giovane, diplomato e disoccupato, l'ACLI, la Fuci, l'Azione Cattolica, come d'altronde altri organismi sociali, gestivano cantieri scuola e di lavoro, a uno dei quali ho partecipato anch'io, ovviamente per percepire quella modestissia diaria che per tutti era un conforto, anche se minimo. E in quei cantieri c'era un vero e proprio miscuglio umano, dall'artigiano, al contadino, allo studente, al più malandrino che pretendeva di firmare e di allontanarsi, al poltrone cronico che s'addormentava su una sedia . Ma quello era una specie di piccolo piano marshall che ci consentiva di " stare boni".
E adesso c'è qualche differenza? Se si può rispondere "sì", significa che stavolta la teoria del Gattopardo calza poco o niente.
"Nei giorni scorsi - asserisce il vice presidente dell'Ars - ho voluto effettuare un monitoraggio dei lavori in tutta la provincia di Messina, e se posso essere d’accordo sui problemi del capoluogo, ritengo invece che nei vari Comuni questi lavori siano stati importanti. Penso alle pavimentazione di piazze e marciapiedi da tempo in abbandono, alla riqualificazione di aree degradate, alla realizzazione di opere murarie importanti sotto il profilo strutturali. E mi ha positivamente sorpreso l’impegno degli operai – uomini e donne – a voler eseguire gli interventi nel modo giusto, senza superficialità".
A conforto di questa sua convinzione, il deputato messinese, ricorda che, quando era assessore al Lavoro alla Regione, promosse convinto l’idea dei cantieri come "una opportunità importante" perché "con le somme che mette a disposizione la Regione i Comuni riescono non solo a dare ossigeno ai concittadini disoccupati, ma anche a usufruire di interventi nel settore delle opere pubbliche, in particolare manutenzioni straordinarie, che difficilmente, con i propri bilanci, sempre più vittime dei “tagli” sarebbero possibili".
Può darsi che il "monitoraggio" accennato dal nostro deputato abbia dato risultati a lui soddisfacenti, ma potrebbe anche darsi che lo stesso esito non si riesca ad ottenere a quanti hanno potuto accorgersi che, in quei lavori compiuti mediante i cantieri, non tutti gli addetti sono adatti, per cui ti capita di vedere una giovane con una pala in mano, paonazza in volto sotto la canicola, stare a guardare il più esperto dei compagni di lavoro che s'affanna a scavare. Insomma la forma assistenziale prevale sia per quel poco che si percepisce, sia per l'atmosfera di solidarietà che si crea nel gruppo cantierato.
Sostenere categoricamente che, per la consistenza dei lavori, il gioco valga la candela, non sarà certamente possibile, se non si tiene conto di un particolare: che cioè se il Comune ottiene qualcosa, è sempre meglio di niente, specie se a quel qualcosa si aggiunge il fatto d'avere dato un piccolo sostegno a chi effettivamente ne ha necessità
Ricordo che, quand'ero giovane, diplomato e disoccupato, l'ACLI, la Fuci, l'Azione Cattolica, come d'altronde altri organismi sociali, gestivano cantieri scuola e di lavoro, a uno dei quali ho partecipato anch'io, ovviamente per percepire quella modestissia diaria che per tutti era un conforto, anche se minimo. E in quei cantieri c'era un vero e proprio miscuglio umano, dall'artigiano, al contadino, allo studente, al più malandrino che pretendeva di firmare e di allontanarsi, al poltrone cronico che s'addormentava su una sedia . Ma quello era una specie di piccolo piano marshall che ci consentiva di " stare boni".
E adesso c'è qualche differenza? Se si può rispondere "sì", significa che stavolta la teoria del Gattopardo calza poco o niente.
3 commenti:
Politici: ma va, bisogna mandarli TUTTI a casa sono i veri m.....i non lavoro a mangiano gratis alle nostre spalle, non fanno niente per il popolo. A CASA, TUTTI, di destra di sinistra e di centro ci stanno mangiando vivi. Sono dei veri fannulloni.........
Hanno svuotato qualche contenitore, Dott. Nania, la spazzatura a ridosso ai puzzolenti contenitore dobbiamo attendere la fine dell'estate per non vederla più per la gioia di cani e gatti, in un ambiente sicuramente insalubre, con gravi ripercussioni per la salute. Dott. Nania Sindaco di Barcellona questO si chiama DISSERVIZIO E INCURIA.
Scrivo su questa paggfina, non so dove scrive. Oggi ho fatto un giro per le vie di Barcellona "leggo sempre spazzatura a Barcellona" per vedere come lavorano e come raccolgono la spazzatura a barcellona. Effettivamente vedento come raccolgono la spazzatura, come lasciano la spazzatura, il fedore dei contenitori, tutta qualle spazzatura ammassata accanto ai contenitori (non si capisce che la deve raccogliere) e spazzini inesistenti, mi sono convito cge è giusto non pagare la bolletta della spazzatura. Non piace fare questa cose ma nello stesso tempo pagare un servizio inesistente e..........Sig. Sindaco questo lavoro fatto da me, credo sia più giusto che venga fatto da un suo incaricato.
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