Stamattina, nel consultare eventuali commenti da confermare, me n'è capitato uno anonimo riferito ad un post da me scritto il 12 settembre 2008. Intitolato L'opera pia della ministra Garfagna.
Incuriosito, ho rintracciato quell'articolo e, poiché m'è parso per nulla scaduto, ho deciso di riportarlo intregalmente oggi, e non per riempitivo, ma perché sinceramente devo dire che m'é piaciuto.
Eccolo:
Mi trovavo a Roma, dove, superato il concorso per l'insegnamento, m'era stata assegnata la classe, come maestro unico, in una scuola di via Casilina.
Un giorno, mentre mi recavo alla stazione Termini - allora molto più tranquilla e meno disordinata di adesso - m'imbattei in una "signora" ...di strada, assai pienotta e un po' matura che, fumando svogliatamente una sigaretta, s'era appostata all'angolo del marciapiedi. "Che famo! nnamo?" mi disse con voce rauca. Ed io, che siciliano ero (e sugnu) e, per giunta, con pochi spiccioli in tasca, piccolo residuo del modesto stipendio di maestro elementare (60.000 lire e non certamente euro), risposi con flebil voce:" nenti picciuli". E scossi la mano con pollice ed indice aV, per essere più chiaro, nel caso in cui la buona donna non avesse inteso cosa significasse per noi la parola picciuli."Ma tutti 'na stessa cosa me dite", ribattè la battona e sconsolata tirò una boccata dalla sigaretta. Era, quella, per me la prima volta che colloquiavo con un'autogestrice - ancorchè modesta e travagliata - del più antico mestiere della terra.
Quella donna, che probabilmente aveva speso il fiore dei suoi anni in una di quelle case chiuse che un giorno la legge Merlin avrebbe definitivamente chiuso, rimasta senza più prospettive di lavoro "regolare" o di una sia pur modesta pensione, stava cercando di arrabattarsi con un posto fisso sul marcipaiede. Forse senza rendersi conto che quello era l'inizio di una nuova era: oggi degenerata, tanto degenerata da suggerire alla Carfagna - o a chi per lei - di dire stop alla prostituzione,facendo arrestare lucciole e clienti sorpresi a far sesso all'aperto. E siccome il meretricio non si può estirpare, cercherà di nasconderlo sotto il tappeto (come fanno per la mondezza certe pigre donne di casa) relegando il "futtisterio" in appartamenti privati. Non più chiuso in case di tolleranza legalmente riconosciute,qual erano i bordelli dell'antemerlin, ma disseminato in ville, casupole e condomini privati, con gran sollazzo, in quest'ultimo caso, per i vicini di casa.
Sarà davvero un'opera pia, quella avviata dalla ministra Carfagna.
Francesco Cilona
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venerdì 25 febbraio 2011
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4 commenti:
Questo blog sta diventando interessante ogni giorno di più.
Mi è piaciuto il termine "futtisterio".
Bravo!
12 settembre 2008
Barcellonablog ha detto...
M'è sembrato il sostantivo più adatto, in un momento in cui,grazie al cavaliere, "cu futti futti , berlusca pirduna a tutti". Peccato che non si possa fare all'aperto, ma soltanto con furbi sotterfugi, alla maniera d'Arcore.
Troppo forte !
Cu futti e cu non futti...u Signuri perduna a tutti!!! A dimostrazione che la clemenza non è solo un dono esclusivi di Berlusconi...!
24 febbraio 2011