Mentre percorrevo le strade del centro, stamattina, di fronte al rinnovarsi dell'emergenza rifiuti ostentato in ogni angolo della città, m'è sorto il sospetto che la mancata soluzione dell'ormai annoso problema, in quanto legata al bisogno materiale di denaro, possa essere paragonata ad una biscia che, comunque si cerchi di afferrarla, ti scivola sempre dalle mani.
E ciò, appunto, perché si tratta di tentativi estemporanei di soluzione, basati sulla speranza di potere accattonare contributi tappabuchi, che non potranno mai essere concessi se non in via eccezionale e in quantità sicuramente inadeguate.
Ieri si lamentava che non era possibile raccogliere e smaltire i rifiuti, perché a causa del debito accumulato con la società Tirreno ambiente, questa aveva precluso l'ingresso nella discarica di Mazzarrà agli autocompattatori che svolgono il servizio di raccolta nei 38 Comuni soci di ATO ME 2.
Superato questo empasse, allorché con un primo bonifico bancario il commissario dell'Ambito Territoriale ha avuto la possibilità di garantire il denaro per pagare almeno il conferimento corrente dei rifiuti, ecco che emerge la grana dell'altra grana, di quella cioè che spetta di diritto alle maestranze e che puntualmente non si riesce a pagare, tanto da mettere in agitazione gli interessati.
E così quando sembrava che la biscia fosse già afferrata ecco che è scivolata per altro verso.
Ma non finisce qui: perché, anche se si riuscisse a sciogliere il nodo degli inconvenienti sopra rilevati, ne resterebbe un altro non meno grave, che rende lenta e problematica l'eliminazione delle montagne di rifiuti accumulati nei 38 Comuni dell'ATO ME 2: quello dei mezzi necessari per la raccolta straordinaria che, purtroppo, risultano insufficienti ed inadeguati ad affrontare uno stato d'emergenza che rischia di fare concorrenza a quello napoletano.
E ciò, appunto, perché si tratta di tentativi estemporanei di soluzione, basati sulla speranza di potere accattonare contributi tappabuchi, che non potranno mai essere concessi se non in via eccezionale e in quantità sicuramente inadeguate.
Ieri si lamentava che non era possibile raccogliere e smaltire i rifiuti, perché a causa del debito accumulato con la società Tirreno ambiente, questa aveva precluso l'ingresso nella discarica di Mazzarrà agli autocompattatori che svolgono il servizio di raccolta nei 38 Comuni soci di ATO ME 2.
Superato questo empasse, allorché con un primo bonifico bancario il commissario dell'Ambito Territoriale ha avuto la possibilità di garantire il denaro per pagare almeno il conferimento corrente dei rifiuti, ecco che emerge la grana dell'altra grana, di quella cioè che spetta di diritto alle maestranze e che puntualmente non si riesce a pagare, tanto da mettere in agitazione gli interessati.
E così quando sembrava che la biscia fosse già afferrata ecco che è scivolata per altro verso.
Ma non finisce qui: perché, anche se si riuscisse a sciogliere il nodo degli inconvenienti sopra rilevati, ne resterebbe un altro non meno grave, che rende lenta e problematica l'eliminazione delle montagne di rifiuti accumulati nei 38 Comuni dell'ATO ME 2: quello dei mezzi necessari per la raccolta straordinaria che, purtroppo, risultano insufficienti ed inadeguati ad affrontare uno stato d'emergenza che rischia di fare concorrenza a quello napoletano.
fra' Galdino
2 commenti:
Forse ci stiamo abituando ad avere una città sempre più sporca? Le strade della nostra città sono oberate di rifiuti ad ogni angolo, una situazione di degredo della vivibilità insostenibilw, che conferma il tiste primato di Barcellona. La presenza di rifiuti per strada "Sig. Sindaco" provoca degrado, cattivo odore e, alla lunga, aumento di topi, insetti e animali randagi. A mio avviso, il comune manifesta una grave incapacità.
Ormai la raccolta dei rifiuti non è più svolta con regolarità bensì è diventata un qualcosa che può far notizia è questa la cosa peggiore. Barcellona una città sporca e poco attenta all'igiene urbana,siamo ad una vera e propria emergenza igienico-sanitaria, situazione di cui il Sindaco, titolare e responsabile dell'igiene e salute pubblica della città, deve tenere conto.
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