Sarno: grave emergenza sovraffollamento, operativa e sanitaria
COMUNICATO del 18 febbraio 2011
“La situazione che ho potuto riscontrare a Messina va ben oltre gli allarmi che nel tempo sono stati
lanciati dal personale. Al Gazzi, infatti, vi sono emergenze in atto che riguardano la carenza di
personale, il grave sovraffollamento e per il concreto rischio di carattere sanitario”
Così il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO, sintetizza le risultanze della visita
che questa mattina con una nutrita delegazione ha effettuato presso la Casa Circondariale di Messina.
“Voglio sperare che prima che accada l’irreparabile l’Amministrazione Penitenziaria metta nell’agenda la necessità, urgente e non rinviabile, di procedere a finanziare opere di ristrutturazione e, ancor più, ad assegnare personale.
Non è eretico affermare che allo stato attuale Messina rappresenti la situazione più allarmante per il sistema penitenziario, già traballante, siciliano”.
Ad allarmare la UIL PA Penitenziari non è solo il degrado strutturale quant’anche le condizioni di
promiscuità tra detenuti e le condizioni di scarsa sicurezza.
“E’ inimmaginabile che degenti ricoverati in qualsiasi struttura sanitaria possano subire le condizioni che ho potuto constatare oggi a Messina.
Non solo ambienti scarsamente puliti, ai limiti nell’inigenicità, per carenza di fondi quanto perché i degenti del centro clinico di Messina sono allocati in celle anguste con letti a castello fino a 4 piani. Non solo.
I degenti sono ristretti insieme a detenuti comuni che sono allocati negli ambienti di ospedalizzazione per mancanza di posti. Questa mattina – prosegue il Segretario Generale della UILPA Penitenziari – a Messina a fronte di una disponibilità reale di 162 posti detentivi erano presenti 393 detenuti (343 uomini e 50 donne).
I detenuti in attesa di primo giudizio assommano a 141, 60 gli appellanti, 14 i ricorrenti e 128 i condannati in via definitiva”.
Nel corso della visita odierna la delegazione UIL ha potuto prendere atto della legittimità delle proteste indette dai sindacati locali per denunciare la grave carenza d’organico.
“A Messina attualmente operano 198 unità di Polizia Penitenziaria (147 ai servizi interni e 51 addetti alle traduzioni anche per l’OPG di Barcellona P.G.) a fronte di un organico previsto in 293 unità.
E’ chiaro – conclude Eugenio Sarno – che il sovrappopolamento determina gravi vulnus per la sicurezza e incide sui carichi di lavoro del personale. Basti pensare che nel 2010 il nucleo traduzioni di Messina ha svolto 3651 traduzioni per un totale di 6588 detenuti tradotti con l’impiego di 15.102 unità.
Molto potrebbe migliorare in termini operativi ed organizzativi se si riattivasse la sala operatoria (costruita ex novo nel 2009 e chiusa nel 2010), momentaneamente inattiva per il mancato rinnovo della convenzione con il Policlinico di Messina.
Pertanto il prossimo 2 marzo, quando il Capo del DAP incontrerà i sindacati, non solo dovrà tenere nella debita considerazione le criticità di Messina che rappresentano un grave problema di ordine pubblico, sanitario, sociale, umanitario, ma dovrà anche farsi carico di risposte concrete per l’intera Sicilia: finanziare gli straordinari e le missioni, razionalizzare i servizi, implementare gli organici e garantire corrette relazioni sindacali.
Solo così la sua volontà di incontrare i sindacati e la nostra decisione di sospendere la manifestazione regionale avranno avuto un senso concreto”.
sabato 19 febbraio 2011
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