"Si fa quel che si può: stiamo lavorando quasi gratis".
Me lo dicevano, stamattina, gli "operatori ecologici" che con una ruspetta e un'autocompattatore stavano sgombrando via Generale Cambria dai cumuli di rifiuti che da settimani s'ingrossavano accanto ai cassonetti di ATO ME 2.
Tuttora, le maestranze addette alla raccolta dei rifiuti solidi urbani si tengono in stato di agitazione, rifiutando il lavoro straordinario, con convinzione e pieno diritto, visto che non ci sono soldi neppure perchè venga loro pagato con regolarità la mensilità normale.
"Ultimamente - ci diceva uno di loro - ne abbiamo ricevuta una arretrata, proprio per non farci morire di fame".
Quindi, come si potrebbe pretendere che al lavoro normale pagato a spizzica si aggiungesse lo straordinario non remunerato: o chissà quando saldato?
Il problema, come si può facilmente capire, è davvero mastodontico, complesso, direi incancrenito, e rischia di diventare insolubile se la Regione continua a cincischiare attorno ad esso e i Comuni non si mettono di buzzo buono per cercare di trovare qualche soluzione locale: uscendosene definitivamente da quel carrozzone sgangherato che in effetti è l'Ambito Territoriale ingiustamente definito Ottimale, a causa delle enormi disillusioni offerteci.
Me lo dicevano, stamattina, gli "operatori ecologici" che con una ruspetta e un'autocompattatore stavano sgombrando via Generale Cambria dai cumuli di rifiuti che da settimani s'ingrossavano accanto ai cassonetti di ATO ME 2.
Tuttora, le maestranze addette alla raccolta dei rifiuti solidi urbani si tengono in stato di agitazione, rifiutando il lavoro straordinario, con convinzione e pieno diritto, visto che non ci sono soldi neppure perchè venga loro pagato con regolarità la mensilità normale.
"Ultimamente - ci diceva uno di loro - ne abbiamo ricevuta una arretrata, proprio per non farci morire di fame".
Quindi, come si potrebbe pretendere che al lavoro normale pagato a spizzica si aggiungesse lo straordinario non remunerato: o chissà quando saldato?
Il problema, come si può facilmente capire, è davvero mastodontico, complesso, direi incancrenito, e rischia di diventare insolubile se la Regione continua a cincischiare attorno ad esso e i Comuni non si mettono di buzzo buono per cercare di trovare qualche soluzione locale: uscendosene definitivamente da quel carrozzone sgangherato che in effetti è l'Ambito Territoriale ingiustamente definito Ottimale, a causa delle enormi disillusioni offerteci.
1 commento:
Daniele ha detto..."Ripeto"
Nessuna delle amministrazioni di Palozzo Longano, sin dai tempi di quelle santalchiane, anno avuto il coraggio e la capacità di affrontare questo importante problema, che è sempre stato considerato vitale per la città solo a parole e mai nei fatti. Si tratta di una situazione del tutto inaccettabile, l'Ato si è rilevato inadeguata a gestire la spazzatura, anche dopo l'emergenza i cassonetti sono sempre pieni e, i rifiuti, vengono lasciati accanto, mezzi inadeguati, nonchè carenza di personale e parte del personale esistente non fa il proprio dovere. I disservizi riguardano anche la spazzatura delle strade (mai fatta), il lavaggio dei cassanotti, il taglio delle erbe. Due sole parole DISSERVIZI e INCURIA ma puntuale le bollette dell'Ato, ma la pulizia, Ing. RE, ci sono zone che da anni non vedo netturbino con la scopa. Ing RE deve sapere che la gente paga se vede la pulizia della sua città, non mantenere delle persone che non !!!!!!!!!
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