APPROVATI TUTTI GLI ARTICOLI DI CUI DIAMO IL CONTENUTO: POSSIBILITA' PER OGNI COMUNE DI GESTIRE IN PROPRIO IL SERVIZIO RSU, DOPO TRE ANNI D'APPARTENENZA ALLA SOCIETA' SRR
L’Assemblea regionale siciliana è giunta al traguardo della maratona sulla riforma degli ATO .
Giunto alla votazione finale, prevista per domani, il disegno diventerà legge e gli Ato da 27 passeranno a 10: uno per provincia , più uno per le isole minori.
Il loro compito sarà diverso e ampiamente ridotto rispetto a quello dei vecchi carrozzoni: intanto perderanno ogni potere gestionale e individueranno soltanto un'area territoriale: quella di cui sopra.
I Comuni che ricadono in ciascun territorio ATO costituiranno una società di gestione e regolamentazione (Srr), alla quale verranno trasferiti tutti gli impianti e gli altri beni dei vecchi ATO, nonchè la facoltà di appaltare a una ditta o gruppo d'aziende private, o partecipate fino al 40%, cui saranno richiesti tutti i certificati previsti dalla legge.
Dopo tre anni, un Comune può uscire dalla Srr e affidare in proprio il servizio. Una novità, questa, che potrà consentire iniziative meno dispersive.
Per quanto riguarda la tariffa di raccolta e smaltimento, spetta alla Regione fissare gli standard minimi e massimi, entro i quali si potrà giostrare. Se una Srr supera il limite massimo, scatterà l'ispezione contabile con potere, per l'assessorato all'Energia, di commissariare la società.
Ogni Comune ha l'obbligo di porre in bilancio il costo del servizio, in caso di inadempienza scatta il commissariamento e al limite lo scioglimento.
Per la differenziata vengono fissati gli obiettivi da raggiungere in tempi così scaglionati: entro il 2010 almeno il 20%, entro il 2012 il 40% ed entro il 2015 il 50%. Il personale attualmente impiegato negli ATO (2,500 unità) e nelle aziende private o partecipate che gestiscono la raccolta sarà riassunto dalle Axziende che vinceranno l'appalto, ma con un'eccezione: non potranno essere riassunti i dipendenti ATO a contratto dal 2007 al 2009, se non previo bando pubblico.
L'assessorato all'Energia deve emanare i decreti attuativi della nuova legge entro il corrente anno 2010.
Giunto alla votazione finale, prevista per domani, il disegno diventerà legge e gli Ato da 27 passeranno a 10: uno per provincia , più uno per le isole minori.
Il loro compito sarà diverso e ampiamente ridotto rispetto a quello dei vecchi carrozzoni: intanto perderanno ogni potere gestionale e individueranno soltanto un'area territoriale: quella di cui sopra.
I Comuni che ricadono in ciascun territorio ATO costituiranno una società di gestione e regolamentazione (Srr), alla quale verranno trasferiti tutti gli impianti e gli altri beni dei vecchi ATO, nonchè la facoltà di appaltare a una ditta o gruppo d'aziende private, o partecipate fino al 40%, cui saranno richiesti tutti i certificati previsti dalla legge.
Dopo tre anni, un Comune può uscire dalla Srr e affidare in proprio il servizio. Una novità, questa, che potrà consentire iniziative meno dispersive.
Per quanto riguarda la tariffa di raccolta e smaltimento, spetta alla Regione fissare gli standard minimi e massimi, entro i quali si potrà giostrare. Se una Srr supera il limite massimo, scatterà l'ispezione contabile con potere, per l'assessorato all'Energia, di commissariare la società.
Ogni Comune ha l'obbligo di porre in bilancio il costo del servizio, in caso di inadempienza scatta il commissariamento e al limite lo scioglimento.
Per la differenziata vengono fissati gli obiettivi da raggiungere in tempi così scaglionati: entro il 2010 almeno il 20%, entro il 2012 il 40% ed entro il 2015 il 50%. Il personale attualmente impiegato negli ATO (2,500 unità) e nelle aziende private o partecipate che gestiscono la raccolta sarà riassunto dalle Axziende che vinceranno l'appalto, ma con un'eccezione: non potranno essere riassunti i dipendenti ATO a contratto dal 2007 al 2009, se non previo bando pubblico.
L'assessorato all'Energia deve emanare i decreti attuativi della nuova legge entro il corrente anno 2010.
Nessun commento:
Posta un commento