venerdì 4 dicembre 2009

TROPPI INCIDENTI E TROPPI MORTI SULLE NOSTRE AUTOSTRADE


Il susseguirsi d'incidenti mortali su strada - e con maggiore frequenza sull'autostrada - impone una sempre maggiore attenzione per l'individuazione delle cause scatenanti e per la ricerca di mezzi e strumenti di prevenzione.
L'ultimo gravissimo incidente, avvenuto sulla A20 l'altra mattina, nel tratto compreso tra gli svincoli di Milazzo e Barcellona, ha causato la morte di un giovane, il ferimento grave d'un altro e lesioni per altri due occupanti l'auto coinvolta.
Un altro tristissimo avvenimento, sulla cui dinamica sono in corso accertamenti, la cui conoscenza certamente non basterà a dare conforto alle famiglie colpite, nè a restituire la vita al giovane che l'ha persa.
Si potrà tutt'al più trarre qualche dato a conferma di analoghi elementi già registrati e che servono solo a fare casistica.
Ma ciò diventa cosa troppo modesta e generica se non si provvede a trovare e mettere in atto le necessarie contromisure.
Le cause di tanti disastrosi incidenti, casisticamente, ormai si conoscono, ma non si può dire - sempre casisticamente - che vengono sufficientemente affrontate
Si sa che la nostra autostrada, in molti punti, è in condizioni tali da non garantire un fondo sicuro, si sa che spesso contribuisce l'eccesso di velocità ad aumentare l'insicurezza, si sa che il rischio è accentuato dallo stato d'ebbrezza e di effetto droga, si sanno tante altre cose, ma si constata pure che non si provvede con solerzia a ripristinare in maniera ottimale le carreggiate; che risulta modesto il controllo sul limite di velocità per carenza di pattuglie di sorveglianza; che non è ugualmente possibile monitorare eventuali abusi d'alcol e di droghe.
Insomma ci si rende conto che, a fronte di qualsiasi rischio, nonostante l'esistenza di regole e proibizioni, non si riesce a fare ciò che è indispensabile per impedire che il rischio si trasformi in tragedia.
Esistono leggi severe, ma fanno la figura delle ormai classiche "gride" manzoniane: e spesso per la cronica mancanza di personale, per carenza di finanziamenti e, a volte, anche per insensibilità di chi chi dovrebbe provvedere.
Di tanto in tanto si parla d'innalzare il livello di sicurezza, rendendo più severo il codice stradale. E per farlo si aggiungono sempre nuove restrizioni, come quella del divieto di fumare in auto, mentre si è alla guida, al fine di evitare un altra causa di distrazione. Dimenticando che esiste analogo divieto per l'uso del cellulare, e che tale imposizione viene quasi sempre disattesa.
Anche la proposta di una campagna di sensibilizzazione soprattutto tra le giovani leve per una maggiore morigeratezza, più volte auspicata e adesso ribadita, per quanto possa apparire indispensabile, alla fine, come già avvenuto, non potrebbe che risultare un semplice atto di buona volontà, se non si provvederà a rendere davvero efficaci i mezzi e gli strumenti di prevenzione.
E per fare ciò non bastano le "buone intenzioni", perché di esse è lastricato l'inferno.

F.C.

1 commento:

Unknown ha detto...

Caro Cicciu,sono d'accordo con te.Nella mia esperieza professionale mi sono interessato di prevenzione incidenti di volo.So di cosa parlo.La prevenzione è una cosa seria ,e qui è difficile che alligni.Sono necessarie formazione e informazioni capillari.Formazione e informazione da fare a livello scolastico come educazione civica.Gli eventi di pericolo(mancati incidenti) e gli incidenti mortali devono essere monitorari a livello comando vigili urbani.Un team specializzato dovrebbe raccogliere i dati relativi alla dinamica e alle cause,e quindi illustrarli ai ragazzi a scuola.Questo è uno spunto di come si dovrebbe operare.Se non si fa così è inutile parlare di leggi restrittive e punitive,che sono pure necessarie ma non sufficienti.Il comune si prenderà questa gatta a pettinare? Non so non credo.
Franz

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