Tirano un sospiro di sollievo gli studenti più bravi, tra i 14 e i 18 anni, che quest’anno si sono visti consegnare gli incentivi economici dallo Stato. Cancellando di fatto una prima interpretazione, comunicata lo scorso 12 giugno, e sospesa successivamente con un comunicato, l'Agenzia delle entrate ha spazzato via definitivamente quelle voci che imponevano la “mannaia” del fisco anche sugli incentivi acquisiti per meriti scolastici: il 25 novembre l’Agenzia delle entrate ha infatti emesso un comunicato con il quale spiega che dopo "una più approfondita analisi" fatta su indicazione del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha stabilito che tali incentivi "non costituiscono borse di studio tassabili come redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente perchè non sono finalizzati a sostenere la frequenza di corsi di istruzione".
I tecnici dell'agenzia chiariscono così definitivamente "che gli incentivi, attraverso il riconoscimento di eccellenze conseguite in ambito scolastico, perseguono la finalità di interesse generale di stimolare e accrescere in senso ampio l'interesse degli studenti al conseguimento di un più elevato livello di formazione culturale e professionale".
fonte:Tecnica della scuola
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