lunedì 8 settembre 2008

IL 17 SETTEMBRE GIORNATA CALDA PER I PRECARI DELLA SCUOLA

FOTO. GLI ONOREVOLI ORLANDO E RIZZO

I superstiziosi - e non solo essi - considerano il 17 foriero di disgrazie.
E, per una strana coincidenza, il 17 settembre, giorno d'inizio della scuola in Sicilia, sarà latore di un grosso dispiacere per molti insegnanti, parecchi alunni, numerosi applicati di segreteria siciliani. Ciò per le arruffate "disposizioni in materia d'istruzione" decretate dal governo berlusconi, con la presa d'atto del supino ministro del ramo, avv. Maria Stella Gelmini.
Tali disposizioni -che non si limitano a ipotizzare il ritorno del maestro unico e l'aumento del numero di alunni per classe - prevedono per quest'anno tagli con l'accetta a danno dei docenti di sostegno e la drastica riduzione delle possibilità d'impiegare nella scuola personale precario. Per questa insensata stretta che rischia di strangolare la già asfittica - l'ha detto lei - scuola siciliana, lo stesso giorno 17 rischia di essere prologo per un autunno caldo.
Per quel giorno, infatti, i sindacati della scuola (Fic, Cgil, Cisl, Snals, ConSal e Gilda Unans) hanno indetta una manifestazione di protesta, da svolgersi davanti all'Ufficio Scolastico Regionale, a Palermo.
La protesta sarà seguita da una capillare campagna di informazione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla gravità dei provvedimenti restrittivi a danno della scuola, decisi dal governo nazionale.
Che si tratti di disposizioni inaccettabili, perchè perniciose, lo ribadiscono non solo le opposizioni, ma anche politici alleati di Berlusconi. Dopo la dura presa di posizione del PdCI, che ha fatto risaltare presso il parlamento europeo, con una mozione dell'on Marco Rizzo, il disagio creato dal governo alla scuola italiana, pure Italia dei Valori, con un intervento del portavoce nazionale, on. Leoluca Orlando, stigmatizzando la negatività delle iniziative del ministro dell'istruzione, ha espresso piena solidarietà a tutti gli operatori della scuola e annunciato il proprio appoggio alla manfefstazione di Palermo.
Ma, come dicevo, le critiche, anch'esse aspre, vengono pure dagli alleati del governo.
Durissima è stata, per dirne una, la reazione del governatore di Sicilia, Raffaele Lombardo, che in una lettera al ministro Gelmini ha sottolineato la mancanza di rispetto dimostrata nei confronti della Sicilia, che nella sua qualità di regione autonoma, per statuto, ha il diritto di essere interpellata in decisioni riguardanti l'importante servizio pubblico, qual è la scuola. Ha lamentato la eccessività dei tagli effettuati e reclamato una più oculata riduzione che non crei difficoltà agli operatori e alla scuola di Sicilia.
Per quanto energica possa apparire la presa di posizione di Lombardo, essa rischia tuttavia di risultare pleonastica se,in mancanza di un adeguato riscontro alle richieste, non succederà nulla di sostanziale nel rapporto politico tra l'Mpa e il cosiddetto Popolo delle Libertà.
"E' bene che lo sappia, il presidente della Regione: perderebbe tutta la fiducia che gli abbiamo dato". L' hanno detto diversi operatori scolastici, che ammettono di avere votato per il movimento isolano, in provincia di Messina.

FRANCESCO CILONA

3 commenti:

Anonimo ha detto...

I tagli anche alla scuola media inferiore (pardon, Scuola Secondaria di 1° grado):

da ItaliaOggi del 9/9/2008

"La cura da cavallo a cui dovrà sottoporsi la scuola per dimagrire è quasi pronta. I tecnici di Istruzione ed Economia stanno ultimando il piano di razionalizzazione della spesa, per circa 8 miliardi di euro di risparmi, che dovrebbe essere presentato ai sindacati la prossima settimana.
E si apprende di un nuovo tassello del mega piano di tagli: dopo i 40 mila posti in meno alle elementari e i circa 35 mila che dovrebbero andare via alle superiori (si veda IO di martedì scorso), tocca alle medie. Che, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, dovrebbero rinunciare a circa 13 mila cattedre. Il condizionale è ancora d'obbligo, visto che sulle modalità attuative della riduzione di spesa imposta dalla Finanziaria estiva 2008 i tecnici della commissione mista non la pensano proprio allo stesso modo. E in più di un'occasione quelli di viale Trastevere hanno dovuto riscrivere il piano, dopo il no dei rappresentanti del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Ma ormai si è capito che la manovra sulla scuola sarà durissima, che sconti e dilazioni-come invece avvenuto fino al più recente passato-questa volta non saranno fatti. E la Gelmini- contestata anche dal collega di governo, il leader della Lega Umberto Bossi, per la riforma delle elementari- è uscita alla scoperto. Dicendo che non vi è nessuna certezza di assunzione per i circa 200 mila precari che sono ancora iscritti in graduatoria in attesa di un posto fisso. «Il loro futuro non dipende da me», ha detto a Cernobbio, «negli ultimi 30 anni la politica si è comporta in maniera irresponsabile, per troppi anni sindacati e governi compiacenti hanno ribaltato la missione della scuola che è fatta per gli studenti e non per pagare una cifra spropositata di stipendi, che sono pure da fame». E i 200 mila precari che nel frattempo si sono abilitati? «Dovremo sforzarci di trovare nuove figure professionali dove inserirli», ha detto la Gelmini. E già si parla di un tentativo, portato avanti con il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, per trovare uno scivolo verso il settore del turismo.
Intanto, il tandem Economia-Istruzione procede a passi da gigante sui tagli da fare in attuazione della Finanziaria. «Speravo di poter agire con più gradualità», ha detto sempre la Gelmini, quasi a giustificarsi dell'arrivo a sorpresa del maestro unico, «ma la situazione è al collasso, ho dovuto accelerare». Nel mirino anche le scuole medie. Dove oggi gli organici sono calcolati sulle 33 ore di lezioni settimanali e invece dovranno accontentarsi di 29 ore. Insomma, si torna al piano orario che prevedeva già la riforma Moratti. La riduzione riguarderà certamente Educazione tecnica (o Tecnologia), disciplina che sarà soppressa in quanto tale e sarà inglobata in Matematica. Ma pure Lettere dovrà perdere qualcosa, anche se su questo punto sono forti le resistenze da parte dell'Istruzione. La strada dell'intransigenza è stata però imboccata. E la Gelmini pare decisa a percorrerla fino in fondo. Anche se si troverà di fronte i sindacati. Le prime proteste per il maestro unico già ci sono state in questi giorni di avvio dell'anno scolastico. I Cobas hanno proclamato lo sciopero, per il 17 ottobre. Cgil, Cisl e Uil scuola, intanto, intensificano i comunicati minacciosi: non staranno con le mani in mano. "

Anonimo ha detto...

Popolo delle Libertà ? Pfui!!!
A questo siamo arrivati, leggete qui:

http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_11/fischi_gelmini_agenti_intimidazione_401c3c16-7fc5-11dd-9f6f-00144f02aabc.shtml

Anonimo ha detto...

Ai fiaschi si sono aggiunti i fischi, ma Berlusconi sa come rimediare: provvederà ricorrendo al gioco delle tre carte tanto caro al suo Tremonti. Per farlo ha cominciato ad uscire le prime due ( la carta per gli anziani e la recente carta d'oro per gli insegnanti: due vere e proprie fregature!)Attendiamo che scopra la terza ed il gioco delle tre carte sarà per il mago d'Arcore un...gioco. Quello che gli servirà per prendersi gioco degli Italiani.

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.