Le donne, non solo stanno riuscendo a soppiantare gli uomini in intraprendenza e mascolinità, ma, prima o poi (più poi che prima) se gli scienziati lo consentiranno (generalmente si tratta di ricercatori maschi) potranno fare a meno dell’uomo per riprodursi.
Esiste infatti la prospettiva – che potrebbe sembrare fantascientifica, ma non lo è in realtà – che la femmina umana possa autogestire la propria capacità riproduttiva utilizzando sperma ricavato dalla trasformazione di cellule staminali attinte dal proprio midollo osseo.
Ricercatori inglesi hanno annunciato, infatti, che sull’esperienza di tecniche sperimentate su topi femmine, è possibile produrre spermatozoi ricorrendo a cellule staminali, prelevate dal midollo osseo e trattate con speciali vitamine e sostanze chimiche.
Il processo di trasformazione per arrivare ad uno sperma maturo, cioè in grado di fecondare un ovulo, sarebbe abbastanza lungo (cinque anni) . E l’effetto del seme così ottenuto avrebbe una limitazione importante: permetterebbe cioè la nascita soltanto di femmine, perché privo del cromosoma Y. Inoltre, come s’è potuto verificare durante la ricerca sui topi, la prole sarebbe soggetta a gravi problemi di salute.Tuttavia, un team di ricercatori di un’università britannica è talmente ottimista sulla validità di questa tecnica da annunciare di essere pronto ad iniziare la produzione di spermatozoi prelevando il midollo osseo, non più da animali, ma da donne. E pertanto i suoi componenti hanno chiesto, alle autorità competenti, il permesso di cominciare le sperimentazioni nella prossima primavera. L’imbarazzante notizia ha suscitato un vero e proprio shock e un putiferio di polemiche, anche se esiste la consapevolezza che il percorso per l’applicazione di una tecnica così innaturale è lungo e difficile. Per cui sarebbero premature le speranze di chi vorrebbe avere figli propri tratti dalla propria costola. Da rinviare, per esempio, ad altre generazioni eventuali sogni di lesbiche felici di poter “figliare” senza avere “subìto” l’onta del seme maschile.
Esiste infatti la prospettiva – che potrebbe sembrare fantascientifica, ma non lo è in realtà – che la femmina umana possa autogestire la propria capacità riproduttiva utilizzando sperma ricavato dalla trasformazione di cellule staminali attinte dal proprio midollo osseo.
Ricercatori inglesi hanno annunciato, infatti, che sull’esperienza di tecniche sperimentate su topi femmine, è possibile produrre spermatozoi ricorrendo a cellule staminali, prelevate dal midollo osseo e trattate con speciali vitamine e sostanze chimiche.
Il processo di trasformazione per arrivare ad uno sperma maturo, cioè in grado di fecondare un ovulo, sarebbe abbastanza lungo (cinque anni) . E l’effetto del seme così ottenuto avrebbe una limitazione importante: permetterebbe cioè la nascita soltanto di femmine, perché privo del cromosoma Y. Inoltre, come s’è potuto verificare durante la ricerca sui topi, la prole sarebbe soggetta a gravi problemi di salute.Tuttavia, un team di ricercatori di un’università britannica è talmente ottimista sulla validità di questa tecnica da annunciare di essere pronto ad iniziare la produzione di spermatozoi prelevando il midollo osseo, non più da animali, ma da donne. E pertanto i suoi componenti hanno chiesto, alle autorità competenti, il permesso di cominciare le sperimentazioni nella prossima primavera. L’imbarazzante notizia ha suscitato un vero e proprio shock e un putiferio di polemiche, anche se esiste la consapevolezza che il percorso per l’applicazione di una tecnica così innaturale è lungo e difficile. Per cui sarebbero premature le speranze di chi vorrebbe avere figli propri tratti dalla propria costola. Da rinviare, per esempio, ad altre generazioni eventuali sogni di lesbiche felici di poter “figliare” senza avere “subìto” l’onta del seme maschile.
Fra' Galdino
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