NELLE FOTO:PEZZOTTA, VELTRONI, FINI
La scelta di Walter Veltroni di tirare diritto col PD da solo, confermata oggi ai rappresentanti della sinistra estrema, sta costringendo ex alleati e avversari a rimescolare le carte per cercare di comporre compagini il più coese possibili.
Fini, che un tempo avrebbe accolto con piacere il nostalgico “Noi tireremo diritto”, stavolta deve farne a meno e opta per l’inserimento di An nella lista unica del Popolo della libertà, gestito da Berlusconi. Il quale però sostiene che non solo Forza Italia e Alleanza nazionale potranno andare insieme, in quel contenitore, ma tutti coloro che non intendono riconoscersi nella sinistra.
A giudizio del Cavaliere si tratta di una svolta storica che gli farà sentire sulle spalle la responsabilità di una gara fortemente competitiva. Resta comunque da chiedersi se si tratterà
di gestire una nuova arca di Noè, o se invece si assisterà- come ha augurato lo stesso Fini - al miracolo di un novello Mosè, in grado di aprire la strada nel Mar Rosso verso una terza Repubblica, ai suoi seguaci.
Il dilemma è intricato, ma bisogna attendere il 13 aprile per poterlo sciogliere.
Intanto il rosso, oltre che nel mare, ci sarà nell'arcobaleno, il nuovo raggruppamento dei vari Mussi, Pecoraro Scanio, Giordano, Diliberto, che puntano sulla carta Bertinotti-presidente del consiglio.
Una cosa rossa che intende diventare l'alternativa di sinistra rispetto al "centrista" PD. Ma al centro, proprio in questi giorni, sboccia una “Rosa bianca”, che Baccini e Tabacci intendono mettere in mano all’ex sindacalista Pezzotta, da circa un anno in trance, col sogno di coltivarla nel suo orticello. Di centro. Ma che centro sarà se non ci saranno gli altri orfanelli della Balena bianca ( MPA, UDR, DC di Rotondi, eccetera), o per sì o per no, destinati ad allacciare le cinture di sicurezza nell’arca di Noè-Silvio, anch’essi convinti d’avere a che fare con un redivivo Mosè?
Berlusconi è stato chiaro: la porta è aperta per tutti, e addirittura sarebbe spalancata per l'ex alleato Udc, i cui capi però non stanno mostrando uguale entusiasmo. “Sarei molto perplesso a entrare in una lista unica. Anzi non ci entrerei proprio”. L’ha detto ad un giornale il presidente dell’Udc, Rocco Bottiglione, in risposta alla proposta di Berlusconi., senza tuttavia negare la possibilità di una ragionevole alleanza, con liste separate. Ha aggiunto Casini:"Non mi piace l'imposizione della lista unica. Noi siamo pronti a correre da soli". Ma Berlusconi ha subito replicato: "Se quelli dell'Udc vogliono stare fuori... tanto meglio". Andrà proprio così? Vedremo anche questo. Di certo soltanto c’è il comportamento lineare della Lega, che intende mantenere l’alleanza, restando fuori col proprio simbolo. Un’alleanza federata, con Bossi verosimilmente capolista in tutte le regioni..
Fini, che un tempo avrebbe accolto con piacere il nostalgico “Noi tireremo diritto”, stavolta deve farne a meno e opta per l’inserimento di An nella lista unica del Popolo della libertà, gestito da Berlusconi. Il quale però sostiene che non solo Forza Italia e Alleanza nazionale potranno andare insieme, in quel contenitore, ma tutti coloro che non intendono riconoscersi nella sinistra.
A giudizio del Cavaliere si tratta di una svolta storica che gli farà sentire sulle spalle la responsabilità di una gara fortemente competitiva. Resta comunque da chiedersi se si tratterà
di gestire una nuova arca di Noè, o se invece si assisterà- come ha augurato lo stesso Fini - al miracolo di un novello Mosè, in grado di aprire la strada nel Mar Rosso verso una terza Repubblica, ai suoi seguaci.
Il dilemma è intricato, ma bisogna attendere il 13 aprile per poterlo sciogliere.
Intanto il rosso, oltre che nel mare, ci sarà nell'arcobaleno, il nuovo raggruppamento dei vari Mussi, Pecoraro Scanio, Giordano, Diliberto, che puntano sulla carta Bertinotti-presidente del consiglio.
Una cosa rossa che intende diventare l'alternativa di sinistra rispetto al "centrista" PD. Ma al centro, proprio in questi giorni, sboccia una “Rosa bianca”, che Baccini e Tabacci intendono mettere in mano all’ex sindacalista Pezzotta, da circa un anno in trance, col sogno di coltivarla nel suo orticello. Di centro. Ma che centro sarà se non ci saranno gli altri orfanelli della Balena bianca ( MPA, UDR, DC di Rotondi, eccetera), o per sì o per no, destinati ad allacciare le cinture di sicurezza nell’arca di Noè-Silvio, anch’essi convinti d’avere a che fare con un redivivo Mosè?
Berlusconi è stato chiaro: la porta è aperta per tutti, e addirittura sarebbe spalancata per l'ex alleato Udc, i cui capi però non stanno mostrando uguale entusiasmo. “Sarei molto perplesso a entrare in una lista unica. Anzi non ci entrerei proprio”. L’ha detto ad un giornale il presidente dell’Udc, Rocco Bottiglione, in risposta alla proposta di Berlusconi., senza tuttavia negare la possibilità di una ragionevole alleanza, con liste separate. Ha aggiunto Casini:"Non mi piace l'imposizione della lista unica. Noi siamo pronti a correre da soli". Ma Berlusconi ha subito replicato: "Se quelli dell'Udc vogliono stare fuori... tanto meglio". Andrà proprio così? Vedremo anche questo. Di certo soltanto c’è il comportamento lineare della Lega, che intende mantenere l’alleanza, restando fuori col proprio simbolo. Un’alleanza federata, con Bossi verosimilmente capolista in tutte le regioni..
1 commento:
Veltroni con la sua caparbieta' sta riuscendo a mettere in scacco la politica della seconda repubblica. Tutti, da Berlusconi a Diliberto sono costretti a rimescolare le carte e cercare nuove strategie e nuovi giochi. Speriamo che in questo rimescolamento non venga fuori qualche "baro".
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