Se non ci sapremo difendere, rischieremo di fare la fine del Napoletano.
S'era ventilata la voce che anche la discarica di Mazzarrà Sant'Andrea fosse entrata nel novero dei siti che dovrebbero accogliere una parte del pattume proveniente dalla Campania. e ciò ovviamente aveva messo in allarme le già fin troppo preoccupate popolazioni delle zone prossime all'area di scarico, divenuta insopportabile per un duplice motivo: per il fetore e per il trambusto.
Non sono mancate infatti le proteste per i miasmi provenienti dal sito di contrada Zuppà e, in concomitanza, per il non meno fastidioso transito lungo le strade, che processioni di autocompattatori quotdianamente devono percorrere per il trasporto di tonnellate di rifiuti. da allocare nel territorio di Mazzarrà.
Nonostante le proteste, soprattutto sostenute dagli abitanti dei centri collinari - Furnari in testa con il suo sindaco - finora pare che si sia ottenuto soltanto qualche vaga promessa d'intervento per il monitoraggio della qualità dell'aria che si respira nelle zone limitrofe alla discarica.
Secondo quanto riferisce la stampa, sarebbe stata incaricata l'ARPA a catturare in appositi canisters (barattoli ermetici) campioni d'aria nelle vicinanze del sito, da sottoporre ad analisi. Ma tuttora non si conosce l'esito di tali eventuali esami.
E che Dio gliela mandi buona.
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