Ci trovavamo in Consiglio Comunale, l’altra sera, quando uno dei consiglieri di minoranza, allarmato per quello che aveva visto, poco prima , in via Garibaldi, si è rivolto al sindaco Nania, presente in aula, per invocare interventi in città contro la presenza di cani randagi nelle strade.
Il consigliere prendeva spunto dal fatto che, per alcune ore, in una zona non molto distante da Palazzo Longano, un grosso cane inferocito e forse anche affamato – probabilmente un cane cosiddetto da combattimento – aveva afferrato e sgozzato una cagnetta e con quella povera carogna insanguinata in bocca si aggirava minaccioso nelle vicinanze di un bar.
La gente allarmata – raccontava il “relatore”- aveva fatto intervenire i carabinieri che armati di pistola avevano cercato di bloccare la bestia. Soltanto dopo l’intervento di un esperto s’era alfine riusciti a bloccarla, spingendola nel recinto del gazebo del bar e presumibilmente sedandola prima di portarla al canile presso il macello comunale.
Il sindaco Nania, che aveva avuto occasionalmente modo di assistere a quel parapiglia, ha assicurato che non si trattava di cane randagio, ma di un animale evidentemente sfuggito al controllo del proprietario, una persona attualmente agli arresti domiciliari.
Per quanto riguarda il problema del randagismo in città, che - a parte l’avventura dell’animale rimasto incontrollato - resta ugualmente grave, Candeloro Nania ha assicurato che l’Amministrazione Comunale s’è sempre impegnata per cercare di ridurre il fenomeno; in parte c’è riuscita, ma ha spesso trovato difficoltà perché ha dovuto fare i conti con gli animalisti che sostengono d’interessarsi loro per il controllo degli animali, i quali verrebbero dotati di microchip, vaccinati e disinfestati.
Insomma si tratterebbe di animali degni d’essere considerati “cani di quartiere”. E così, possiamo dire che finalmente avremo come guardiani loro, in attesa che arrivi il vigile di quartiere.
Fra’ Galdino
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