lunedì 1 ottobre 2007

QUANTI SOLDI, PAPA'




I soldi non bastano mai, specialmente per chi deve amministrare una comunità civica, nel cui municipio operano centinaia di dipendenti , tra cui parecchi funzionari di alto livello giuridico e quindi con sostanziale remunerazione mensile. Una grossa fetta della disponibilità finanziaria, ogni anno deve essere preventivata per stipendi e salari municipali, altra parte va destinata a prebende extra per esperti e consulenti, mentre , da qualche anno a questa parte, una porzione non indifferente della torta deve essere riservata per i veri e propri amministratori, quelli politici per intenderci: dal sindaco agli assessori, dal presidente ai trenta componenti del Consilglio Comunale, e poi c'è da pagare il difensore civico, che ha il compito di difendere gli interessi dei cittadini, i quali però sarebbero particolarmente interessati ad un sostanziale risparmio per consentire che qualche gruzzoletto resti per essere destinato a servizi utili alla città, alle scuole di pertinenza comunale, al decoro nelle strade cittadine, alle ormai inevitabili spese di routine: per luce, acqua, combustibile, manutenzione delle auto , pulizia degli uffici, spese di rappresentanza e quant'altro capita di dovere affrontare di previsto e d'imprevisto.
Ci sono inoltre i gettoni di presenza nelle commissioni, che quante più se ne convocano tanto più sono gradite a chi vi partecipa. Insomma, la "famiglia" di Palazzo Longano e Satellite è abbastanza nudrita, e non soltanto di numero.
E al buon padre che deve accudire ad una famiglia così costosa devono sicuramente correre per la schiena certi brividi, quando l'economo del Palazzo gli presenta la nota spese, che invece fare quadrare il bilancio rischia di tracimare.
Perchè ciò non avvenga, però, qualcuno ha pensato di fare una insolita proposta al "buon padre di famiglia": che venga intanto ridotto il numero delle sedute delle commissini consiliari, allo stretto necessario, in maniera da spendere meno gettoni di presenza, che sommati sono un bel mucchio di quatrini. Il consiglio è venuto dal consigliere di F.I., Salvatore Imbesi, che aveva reperito in Ragioneria le cifre relative ai costi per le Commissioni, che in due soli anni, dal 2001 al 2003, sono più che raddoppiati: da 231.000 a 479.000 euro. E non sono noccoline, tanto che quei soldoni, messi assieme a tutte le altre spese esagerate del Comune, hanno fatto gridare agli "sperperi del Palazzo" il consigliere Franco Calabrò , dell'Udc di Barcellona, il quale ha creduto opportuno di suggerire al signor Sindaco un drastico "dimezzamento" della retribuzione mensile dei consiglieri, del sindaco, degli assessori, del presidente del Consiglio . Una proposta davvero encomiabile, visto che tra i decurtati c'è pure lo stipendio del proponente.

(NELLE FOTO: SALVATORE IMBESI E LE SPESE DEL COMUNE )


CIFRA

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