Già ieri barcellonablog ha evidenziato il malcontento suscitato da un Francesco Poli che, prima di lasciare il commissariamento presso l'ASP di Messina, aveva messo in atto una serie di interventi demolitori nei confronti del potenziale dei due importanti ospedali di Milazzo e Barcellona, grazie a talune deliberazioni mirate alla rideterminazione della rete ospedaliera in provincia e della relativa dotazione organica.
Francesco Poli, che già è stato anni fa manager dell'ASL 5, aveva in quel periodo di suo potere dimostrato parecchio buon senso e idee chiare sulla opportunità di potenziare i due nosocomi della piana. Cosa che ultimamente deve avere dimenticato, tanto da attenuare, nel corso di questa sua ultima competenza commissariale, il senso della concretezza in merito alle reali esigenze della popolazione di due tra i più importanti distretti sanitari, le cui strutture possono e devono agire in simbiosi.
Il solo modo per accrescere l'efficienza operativa e non per annientarla, come invece si sta rischiando ormai da tempo, grazie alle direttive di un Governo regionale insensibile, fatte proprie pedissequamente in provincia di Messina.
Hanno pertanto pienamente ragione a protestare - come abbiamo riferito ieri - i sindacati e i sindaci del territorio fortemente penalizzato da tagli inconsulti alla sanità locale, per nulla sanati dalla roboante pubblicità sulla nascita di barocchi PTA.
Il dott. Peppino Saija, che da qualche settimana è insediato a Palazzo Longano nella qualità di assessore alla sanità, conoscendo bene quanto precaria è diventata la situazione sanitaria a Barcellona e nel suo hinterland, giustamente, in una conferenza stampa, anche lui ha contestato quanto previsto dall'esodato commissario e ha chiesto al direttore entrante di rimedire ai danni in atto e a quelli prevedibili.
E' ovvio però che le parole, ancorché di protesta, non sempre riescono ad essere producenti. E se rimanessero "voce nel deserto" affidarsi solo ad esse non sarebbe più il caso.
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