CALABRO' TONINO |
Guarda un po': l'abbiamo azzeccata quando, alla vigilia del ballottaggio, abbiamo guardato con sospetto amministratori del Comune.e della Provincia e un aspirante sindaco pavoneggiarsi, davanti alle telecamere, presso la foce del Longano, promettendo per l'apertura della stagione balneare l'installazione di un ponte provvisorio, là dove il diluvio aveva scardinato quello esistente.
D'altronde, non era difficile rendersi conto che si stesse giocando una carta per fare risalire la china ad un candidato in procinto di sfigurare.
A confermare i nostri sospetti, proprio in questi giorni, è giunta la reazione d'un concittadino, il consigliere provinciale Tonino Calabrò (Autonomista di base), il quale, facendo rimarcare che nonostante sia trascorso quasi un mese dalla pomposa consegna dei lavori, ancora questi non iniziano, in quanto si dice che manchi il benestare del Genio Civile.
Al presidente della Provincia, che con gran pompa s'era fatto garante della sollecita messa in stallo del "ponte in affitto", più di una volta si sarebbe chiesta una risposta, o almeno una sua presenza in aula per discutere cosa fare per accelerare i tempi per la collocazione dell'importante infrastruttura, ancorchè provvisoria.
E sempre inutilmente.
Ma perché tanta tiepidezza?
Sarà stato proprio questo il motivo per cui i lavori d'aula , giorni fa, sono stati vivacizzati dalla reazione di alcuni consiglieri provinciali, che avendo chiesto inutilmente la presenza di Ricevuto, hanno abbandonato l'aula in segno di protesta.
"Sarebbe opportuno - ha affermato a tale proposito Roberto Cerreti - che il Presidente apparisse in aula per dare opportune risposte ai quesiti posti dai diversi consiglieri provinciali su fondamentali tematiche"
Anche secondo lui, la denuncia fatta in aula dal consigliere autonomista Tonino Calabrò, sugli enormi rischi a cui sono esposti i cittadini barcellonesi a causa di interventi provinciali di messa in sicurezza inadeguati e scoordinati, è stata la goccia che, facendo traboccare il vaso, l'ha indotto a decidere assieme ai consiglieri Gulotta e Previti di abbandonare i lavori del Consiglio provinciale, "con l’auspicio che il Presidente on. Giovanni Cesare Ricevuto possa riflettere bene questa volta sul proprio operato, comprendendo che ad ogni azione scoordinata della sua Amministrazione, potrebbe sciaguratamente corrispondere un danno irreparabile per il territorio e per i nostri concittadini”.
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