Commentando le condizioni in cui sono ridotte le strade dei Barcellona, Sebastiano denunzia lo stato di degrado in cui effettivamente molte di esse sono ridotte.
Tra effetti deleteri dell'alluvione e logorio delle successive piogge aggravato dal traffico, il manto di quasi tutte le strade urbane è adesso più che mai bisognoso di essere ripristinato, senza ricorrere all'inutile palliativo di sporadici interventi tappabuchi.
E dico sporadici, perché persino i rattoppi risultano rari.
Sono invece addirittura inesistenti i necessari interventi per la riparazione dei marciapiedi, suolo pubblico divenuto ormai talmente trascurato da mettere in pericolo l'incolumità dei pedoni.
Tra occupazione abusiva, soprattutto con posteggio di automezzi, assoluta assenza di manutenzione - tanto da consentire la diffusione di erbacce - e rovinosa spinta delle radici degli alberi adiacenti, è davvero uno sconcerto lo stato di abbandono in cui molti marciapiedi sono lasciati.
Nei giorni scorsi abbiamo notato inchiodati sui tronchi di alcuni tigli della via Roma delle locandine in cui si sosteneva che non bisogna togliere quegli alberi dalla strada perché la loro presenza è utile alla salute.
Nessuno nega che l'ossigeno donatoci dal verde è necessario e utile all'uomo, ma non bisogna per questo ignorare gli effetti negativi che taluni tipi di piante possono arrecare al suolo con le loro radici.
Basterebbe notare in che stato è ridotta la pavimentazione in piazza San Sebastiano, per la presenza dei pini, o il danno causato dallo lo stesso tipo di alberi nella via adiacente al PalAlberti e alle scuole "E. Fermi" ed Elementari.
Ma se ciò non dovesse bastare , si vada a notare quante bisole e quante mattonelle persino i tigli hanno scalzato in via Roma.
La foto, scattata davanti all'Istituto Tecnico Industriale Copernico, sembra parlare chiaro.
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