Un tempo, quando la fame si tagliava con il coltello, molte famiglie per potere mangiare ricorrevano al Monte dei Pegni.
Ed erano troppe le persone costrette ad "impegnarsi" per sopravvivere, privandosi di qualcosa di valore tenuto caro.
Ed erano troppe le persone costrette ad "impegnarsi" per sopravvivere, privandosi di qualcosa di valore tenuto caro.
Adesso che i tempi sono cambiati e che, se non addirittura la miseria, solamente la spesa si è costretti a tagliare, c'è chi s'impegna ad ogni piè sospinto, ma senza rivolgersi al Monte di Pietà.
E' un genere d'impegno, questo, che nulla ha da spartire col bisogno.
E' un genere d'impegno, questo, che nulla ha da spartire col bisogno.
Diciamo che è l'impegno di chi generalmente si è dato alla politica.
Un classico impegnato in questo senso, mi pare che sia il presidente della nostra Regione, Raffaele Lombardo.
Basterebbe leggere quanto, quasi giornalmente, egli scrive nel suo blog, per rendersene conto.
E' ormai noto con quanto ardore e quanta insistenza lui sostiene la necessità che venga costruito il ponte sullo Stretto: egli è talmente innamorato della mastodontica struttura d'avere promesso un impegno galattico:
Sentite cosa ha scritto ieri:
"Se il governo Monti, una volta superata la valutazione di impatto ambientale, dovesse dirci: “fuori dalle risorse pubbliche, promuovete una iniziativa per portare nelle casse della società 1 o 2 miliardi di euro”, io mi farei in quattro e girerei il mondo, a cominciare dalla Sicilia, per raccogliere la disponibilità di chi ci crede.
E’ un impegno che assumo e sono pronto a mettermi in gioco in tal senso perché ho sentito troppa gente disposta ad investire, anche piccole cifre, per partecipare a quel grande progetto di finanza che i privati stanno mettendo sù".
Questo sì che si chiama impegno al limite della generosità.
Eppure non bisogna meravigliarsi. Raffaele Lombardo è talmente convinto della sua capacità d'apertura, da impegnarsi anche in altro.
.La proposta di candidare, per esempio, l'avvocato Massimo Costa a sindaco di Palermo proveniente da diversi partiti lo alletta quasi parimenti al progetto ponte, tanto da fargli dire : "E' una candidatura vincente, lo sottolineo, e noi dobbiamo garantirgli di farsi la sua squadra, di organizzarsi la sua campagna elettorale e di comporre il suo programma realistico e che abbia attinenza vera e piena con i problemi della città".
E perché ciò avvenga si fa avanti in cerca di amalgama, perchè "in effetti ha un senso che attorno alle elezioni comunali di Palermo (e anche alla candidatura di un giovane professionista stimato unanimemente e benvoluto per il suo impegno anche e soprattutto nel Coni) si possa avviare un ragionamento a trecentosessanta gradi e si possa ricucire un rapporto di collaborazione che riguarda il governo regionale".
Un classico impegnato in questo senso, mi pare che sia il presidente della nostra Regione, Raffaele Lombardo.
Basterebbe leggere quanto, quasi giornalmente, egli scrive nel suo blog, per rendersene conto.
E' ormai noto con quanto ardore e quanta insistenza lui sostiene la necessità che venga costruito il ponte sullo Stretto: egli è talmente innamorato della mastodontica struttura d'avere promesso un impegno galattico:
Sentite cosa ha scritto ieri:
"Se il governo Monti, una volta superata la valutazione di impatto ambientale, dovesse dirci: “fuori dalle risorse pubbliche, promuovete una iniziativa per portare nelle casse della società 1 o 2 miliardi di euro”, io mi farei in quattro e girerei il mondo, a cominciare dalla Sicilia, per raccogliere la disponibilità di chi ci crede.
E’ un impegno che assumo e sono pronto a mettermi in gioco in tal senso perché ho sentito troppa gente disposta ad investire, anche piccole cifre, per partecipare a quel grande progetto di finanza che i privati stanno mettendo sù".
Questo sì che si chiama impegno al limite della generosità.
Eppure non bisogna meravigliarsi. Raffaele Lombardo è talmente convinto della sua capacità d'apertura, da impegnarsi anche in altro.
.La proposta di candidare, per esempio, l'avvocato Massimo Costa a sindaco di Palermo proveniente da diversi partiti lo alletta quasi parimenti al progetto ponte, tanto da fargli dire : "E' una candidatura vincente, lo sottolineo, e noi dobbiamo garantirgli di farsi la sua squadra, di organizzarsi la sua campagna elettorale e di comporre il suo programma realistico e che abbia attinenza vera e piena con i problemi della città".
E perché ciò avvenga si fa avanti in cerca di amalgama, perchè "in effetti ha un senso che attorno alle elezioni comunali di Palermo (e anche alla candidatura di un giovane professionista stimato unanimemente e benvoluto per il suo impegno anche e soprattutto nel Coni) si possa avviare un ragionamento a trecentosessanta gradi e si possa ricucire un rapporto di collaborazione che riguarda il governo regionale".
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