Se non fosse stato per la laconica notizia data alla radio da "Onda Verde", nel bollettino sulla situazione nelle strade e autostrade d'Italia, moltissimi di noi non avremmo appreso che ci sono blocchi ai caselli autostradali di Milazzo e Barcellona, e pochissimi Italiani si sarebbero resi conto che in Sicilia il traffico principale è paralizzato per una maestosa manifestazione di protesta in atto, promossa da un movimento nato dall'adesione di Autotrasportatori Aias, Movimento dei Forconi, pescatori, imprenditori
agricoli e da altre organizzazioni, indignati per lo stato dì abbandono in cui la Sicilia è stata lasciata.
Infatti tra i media nazionali sembra esserci stato un tacito accordo per tacere dell'esistenza di un clamoroso avvenimento, determinato da un malessere generale ormai diffuso nell'intera regione, per l'incapacità dei propri politici e l'omertoso silenzio dei giornali, tv e radio a diffusione nazionale.
Evidentemente i media italiani si basano sul detto che "il silenzio è d'oro", ma solo se il mutismo riguarda il mezzogiorno d'Italia e la Sicilia.
2 commenti:
Approfitto di questo spazio per rivolgermi al Prof.Cilona, per porre, a lui ed ai tanti frequentatori di questo Blog, una domanda che da tanto mi pongo: perchè a Barcellona P.G. non vi sono più radio locali e soprattutto perchè non c'è una televisione locale?
Negli anni '70 / '80 ci fu un fiorire di emittenti ( Radio Sicilia 1; Radio Longano;... e tante altre...
Perchè oggi non si riesce a dar voce e volto ad una città?
Forse perchè non c'è una Città?
Allora erano altri tempi: erano i tempi della nascita delle emittenti libere e anche a Barcellona si faceva a gara per fare sentire la voce della città. Non solo c'era la radio di Michele - tutta personale - c'erano pure R. Longano, R.Sicilia - resa preponderante dall'intraprendente e insuperabile Paolo Puglia - ci furono anche tentativi televisivi, qualcuno duraturo, qualche altro meno, qualche altro abortito. Poi tutto è svanito, e ciò per ragioni insite alla natura incostante del barcellonese, che così si è comportato anche nel settore della carta stampata. Sono nati diversi periodici locali, che hanno tirato finché hanno potuto.
Quelli che hanno maggiormente resistito sono stati portati avanti da due colleghi - non barcellonesi - i compianti Giuseppe Gaglio e Guido Orlando, che assieme al sottoscritto si dovevano fare il culo così per mantenerli in esistenza. Molto successo ebbero invece i cosiddetti giornali murali, che avevamo prima pubblicato affiggendoli in bacheca.
Ma allora erano altri tempi, molto più semplici, non afflitti dalla globalità internettiana.
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