IL DRAMMA DEL LONGANO AGGRAVA LA GIA' FRAGILE CONDIZIONEDELL'ECONOMIA CITTADINA
COMUNICATO STAMPA
Gli
eventi alluvionali del 22/11/2011 sono stati il colpo di grazia per la
città di Barcellona P.G.. Una città con un’economia fai da te, con
nessun progetto di sviluppo. Si va avanti con un’agricoltura che prima
era un vero polmone economico ma che adesso è arretrata e risente della
fragilità del territorio. Infatti molte aziende agricole di fiori e
piante sono state messe in ginocchio dall’alluvione, l’edilizia è
semibloccata e dal nuovo piano regolatore non si capisce che tipo di
sviluppo economico questa città deve avere, molto debole nelle
infrastrutture, con oltre il 60% della popolazione in seria difficoltà
per la mancanza di lavoro e di case economico popolari. Infatti sono in
molti con la necessità di una casa, mentre gli affitti sono proibitivi e
alla distanza provocano sfratti. E la povera gente vive nella
sofferenza e nella privazione, non si curano nemmeno i denti per i costi
e carenze di strutture pubbliche, mentre i padroni di alloggi ai primi
ritardi nei pagamenti, sfrattano senza pietà buttandoli sulla strada.
Caro Don Salvino, altro che “ama il prossimo tuo come te stesso”, qui in
tanti adorano solo il Dio Denaro. E qui l’amministrazione Comunale è
pesantemente colpevole perché in 11 anni di Governo non ha saputo o
voluto costruire nemmeno un alloggio popolare incurante del bisogno
delle giovani coppie e dei senza casa. E adesso dopo l’alluvione la
situazione è fortemente peggiorata. Intanto abbiamo ancora famiglie
sfollate e a questi si aggiungeranno fra alcuni giorni gli sfrattati,
determinando così una miscela esplosiva. E qui scontiamo la mancata
programmazione del fabbisogno cittadino di case per i meno abbienti,
certo per scelta di classe. La nuova amministrazione Comunale che verrà
dovrà cambiare radicalmente politica. Procedendo ad una profonda
rivoluzione dentro il palazzo. Dove la macchina burocratica ora
anchilosata e arrugginita, si deve ripassare profondamente. “certi”
uffici ora passivi, devono diventare propositivi. Si dovrà lavorare con
passione, impegno e fantasia. Certi uffici “sulla carta” vanno
rivoluzionati e rilanciati. Occorre un lavoro corale con gente motivata
(e ci sono) che si rimbocchi le maniche. Barcellona P.G. si deve
rilanciare. La tragedia del fango e del volontariato ha voltato pagina
definitivamente. Niente è più come prima e certi “personaggi” hanno
mostrato la corda, dando prova di essere inconsistenti. Vedi
trasferimento dell’esattoria, (che tanti disagi ha provocato alla città)
e vedi la nuova stazione ferroviaria ridotta a luogo di desolazione. La
popolazione è stremata per questo diciamo basta con i Rais, e basta con
le pacche sulle spalle da parte di personaggi che ora si atteggiano a
salvatori della Patria dimenticando le loro responsabilità. Infatti
basta vedere che dal 22/11/2011 Barcellona P.G. è stata lasciata nel
corridoio di un ospedale su una barella, in attesa di essere visitata
per avere scritta la cura per guarire dalle profonde ferite riportate.
Danni e ferite che con una politica preventiva e lungimirante si
potevano quantomeno limitare e di molto. Eppure i segnali ammonitori ci
sono stati eccome. Il popolo barcellonese come nel “fango” quando i
primi giorni non c’era “nessuno” ad aiutare all’infuori dei giovani che
con commovente slancio senza parlare e senza chiedere niente si sono
prodigati per aiutare. Quello stesso popolo prenda il destino di questa
città nelle sue mani e lo porti in una dimensione di progresso, solidale e umano.
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