Credevamo che fosse giunto il momento in cui Barcellona stesse superando "il peggio del peggio" dell'emergenza rifiuti, quando sventuratamente è sopravvenuta la sciagura dell'esondazione dei nostri torrenti e saie, che ha messo a soqquadro la nostra città.
E peggio di così non poteva andare.
Nonostante tutta la generosa partecipazione di volontari e istituzioni che al primo impatto hanno fatto di tutto per liberare strade, edifici, campi dalla melma che li aveva invaso, oggi - ad oltre un mese dalla deleteria alluvione - non si può dire che la critica situazione sia stata superata.
Resta ancora molto da fare per potere credere che la normalità sia stata restituita nell'intero territorio cittadino.
S'è tolto come si suol dire "u summu summu", e ciò non basta per tranquillizzarci.
Per più di un motivo.
Intanto, sul piano igienico sanitario, rimane ancora molto terriccio ai bordi di decine e decine di strade, dove finora s'è creduto di potersi proteggere dalla diffusione della polvere grazie a qualche spruzzata di pioggia gentilmente concessa dal cielo.
Sul piano della sicurezza, resta parecchio lavoro meccanico da operare all'interno del torrente Longano e negli altri corsi d'acqua che, durante l'alluvione, hanno straripato.
Ma non è dato sapere se ci sarà la disponibilità, dato che finora non s'è potuta ottenere nessuna assicurazione finanziaria che possa consentire il prosiequo delle operazioni avviate e la progettazione di lavori di riattazione.
Mentre per le strutture a valle si "reclamano" urgenti interventi di riparazione strutturale e, nel caso del ponte di Calderà, di ricostruzione, nel territorio a monte ci si angoscia per il persistente rischio di cedimenti.
Tutte realtà costatate e condivise subito dopo il dramma del 22 novembre ed ora rimaste accantonate, se non addirittura dimenticate.
A questo punto resterebbe soltanto da fare un'amara constatazione: che cioè siamo stati lasciati soli a piangere sui nostri guai e - quel che peggio - a recriminare sulla fiducia concessa a chi adesso sta eludendo le legittime attese di questa città..
1 commento:
Alla vergogna non c'è limite. I politici “fanno solo promesse che non mantengono” e “curano solo i propri interessi di bottega”.
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