Non siamo in pochi ad esserci accorti e quindi dispiaciuti di quanto danno si sia arrecato e si continui a procurare ai cittadini che, in caso di necessità, devono ricorrere alle cure e all'assistenza presso l'ospedale Cutroni Zodda di Barcellona.
La continua progressiva riduzione di reparti, servizi, posti letto, personale nell'importante nosocomio, la cui posizione in un territorio di circa centomila abitanti è strategica, dovrebbe essere nota anche a chi, sul piano politico e amministrativo, ha il dovere di preservarne l'essenziale funzionamento.
Per questo, abbiamo ritenuto opportuno rivolgere al sen. Ignazio Marino, un appello perché, se sarà possibile, faccia in modo che - in concomitanza con le indagini sull'OPG - la Commissione parlamentare d'indagine sanitaria, di cui è presidente, dia un'occhiata alla situazione che si sta determinando nel vicino ospedale civile "Cutroni-Zodda".
Caro Senatore, questo è l'ospedale Civico di Barcellona Pozzo di Gotto, in parte rimasto allo stato rustico. Invece di completarlo si sta facendo di tutto per declassare la struttura funzionante, privandola in crescendo dei servizi e dei reparti di cui era dotata. Nel progetto dell'ospedale (nuovo Cutroni-Zodda) era previsto un padiglione per il reparto di psichiatria, presumibilmente ritenuto opportuno a causa dell'esistenza di un OPG in questa città. Che cosa si sia fatto in questo settore bisognerebbe saperlo.
Chiedo, al Senatore Marino, se sia possibile che la Commissione d'indagine, di cui è presidente, che tanto sta facendo per fare normalizzare l'OPG di Barcellona Pozzo di Gotto, s'interessi del caso riguardante l'ospedale civico "Cutroni-Zodda", nato per supportare anche le esigenze sanitarie dell'OPG, tanto che è stato progettato un padiglione ad hoc..
1 commento:
il fatto è che gridare allo scandalo contro la chiusura dell'ospedale (che era stata decisa proprio da chi poi s'è messo a gridare) è un conto. fare qualcosa per salvare davvero l'ospedale è un altro conto. in sostanza si tratta di tenere un malato terminale in coma lasciando che si spenga il più lentamente possibile, senza decidere né per l'eutanasia né per l'operazione che potrebbe davvero salvarlo.
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