sabato 14 novembre 2009
NON BASTERA' IL PONTE SULLO STRETTO PER ACCENDERE LA FIAMMA DELLA SICILIANITA' NEL CUORE DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI AL PARLAMENTO E AL GOVERNO
Messina non è Sicilia, Sicilia non è Italia: per la transitiva Messina non è Italia.
Un'ulteriore dimostrazione di questo teorema ce l'hanno offerto i signori senatori che, ieri, hanno respinto un emendamento alla Finanziaria - proposto da Giampiero D'Alia (Udc) e sottoscritto da rappresentanti del Pd ( Finocchiaro, Garaffa) e dell'Mpa (Pistorio) - che inseriva uno stanziamento di 100 milioni di euro, per un primo intervento riparatorio nelle zone del Messinese colpite dall'alluvione di ottobre.
Nonostante le giuste motivazioni espresse nell'appello ad un voto favorevole, lanciato dal senatore D'Alia, e nonostante una buona rappresentanza isolana nella maggioranza governativa, è stata appunto la maggioranza a bocciare la richiesta, facendo ancora una volta intendere - ma non era neppure necessario - che la Sicilia, con in prima linea la provincia di Messina, non è mai stata nel cuore di questo Governo e, peggio di peggio, nella coscienza della maggior parte dei suoi rappresentanti al Parlamento e al Governo.
Per cui, lo sconcerto manifestato dai firmatari dell'emendamento, se da un punto di vista è sacrosanto, diventa semplicemente retorico se si tiene conto dell'insipienza e dello scarso peso politico di questo genere di "nostri" deputati, ministri e sottosegretari.
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■ Il balletto del tartufo
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3 commenti:
prof, ti tendo una mano: scriviamo un post a 4 mani. Io ho vissuto la rivolta di Pianura e l'emergenza rifiuti napoletana in prima persona, posso comprendere la ferita che brucia ad un siculo in questo momento.
Avete tutta la solidarietà mia e del mio popolo.
Grazie, per la solidarietà, che è gradita maggiormente perchè ci manca quella di chi dovrebbe difendere questa terra. Abbiamo mandato a Roma circa un centinaio tra senatori e deputati, alcuni dei quali divenuti ministri e sottosegretari; tutti eletti in Sicilia,e gran parte dei quali se ne fregano della loro terra d'origine e del loro elettorato.
Questi signori(?!?!)sanno che saranno rieletti lo stesso ,a prescindere dal loro operato.Questo è il dramma sconvolgente.Non possiamo fare altro che non votarli come non li abbiamo mai votati a cominciare dal senatore Nania.
FRanz
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