venerdì 9 ottobre 2009
SI SCAVA ANCORA ALLA RICERCA DEI DISPERSI E LA STAMPA NAZIONALE HA GIA' CAMBIATO REGISTRO
Al mattino, quando posso, ascolto su Radio3 il giornalista di turno, che legge e commenta, nella rubrica "Prima pagina", le principali notizie del giorno.
In quel programma, come si sa, la seconda parte apre alle telefonate degli ascoltatori, ovviamente e opportunamente selezionate.
Durante la corrente settimana, è di turno un giornalista del Corriere della Sera, Massimo Franco il quale, ascoltando gli interventi di alcuni ascoltatori, ha potuto constatare che talune notizie, anche se gravi e pressanti, sulla stampa nazionale - anche su quella a maggior tiratura e diffusione - spesso sono completamente scalzate dopo appena un giorno di "vita".
Tra l'altro, noi possiamo aggiungere che il gravissimo problema suscitato dalla tragica alluvione del 1° ottobre a Messina e provincia è quasi caduto nel dimenticatoio. Ed è possibile che sarà occasionalmente riesumato, solo e momentaneamente, in occasione dei funerali che si svolgeranno domani, alla presenza annunciata del presidente della Repubblica e di quello del Consiglio dei Ministri.
Che il trascurare le notizie importanti della nostra Isola sia un vezzo della grande stampa comntinentale non è comunque una novità: ricordo che così è sempre avvenuto e che quando scrivevo per il Giornale di Sicilia, anche annunciando fatti gravissimi - e a Barcellona ce ne sono stati tantissimi, soprattutto negli anni ottanta - tutt'al più figurava in quei quotidiani una breve, ovviamente di brevissima durata.
Ora avviene, per esempio, che a Palermo, da settimane, si guazza nella spazzatura e, da giorni, si protesta incendiando i cassoni dell'Amia.
La notizia, sulla stampa nazionale e nei media principali, è appena trapelata ieri o tutt'al più ieri l'altro. E a "Prima pagina" se n'è parlato soltanto stamattina, sol perchè un ascoltatore palermitano ha avuto accesso alle telefonate.
Comunque questi sono i nostri "media" e dobbiamo accettarli, anche se può apparire giustificato il malcontento per l'omissione o, addirittura, lo storpiamento di notizie che il lettore, dal proprio punto di vista, considera importanti.
Oppure no?
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2 commenti:
Cicciu, hai ragione meno sul fatto che dobbiamo accettare i nostri media così come sono.Le notizie storpiate o omesse o falsificate rendono l'informazione inaffidabile,e la stampa non libera per reticenza o intimidazione ,e tu lo sai benissimo.Non capisco perchè hai detto che dobbiamo accettare questi nostri media.Perchè tanto non c'è niente da fare?Franz
Perché non c'è niente da fare. A meno che....
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