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SI PIANGE SUI MORTI E SULLA DISTRUZIONE DI PAESI E VILLAGGI, QUANDO ANCORA SI LECCANO LE FERITE INFERTE DALLE ALLUVIONI DEI DUE ULTIMI ANNI PASSATI
E' successo il finimondo: la montagna è scivolata fino al mare, trascinando paesi e seppellendo persone.
Ora si piangono i morti, se ne sono contati a decine e si teme che arrivino a cinquanta.
La Regione ha staccato un assegno di venti milioni di euro per affrontare le prime urgenze, ma per ridare vita a quei luoghi disastrati ce ne vorranno, di euro, cinquanta miliardi, più di quanto costerebbe il fantomatico ponte che vogliono poggiare su due sponde ridotte a pastafrolla.
Non s'è ripetuto il temuto terremoto del 1908, ma la tragedia, occorsa in questi giorni, era stata, dalla gente del luogo, ugualmente paventata o, come dicono oggi i giornali, "annunciata", senza tuttavia essere stata giustamente valutata da chi di dovere. Ora si parla di situazione critica , ma si trova anche la "fraza" per ridere, anche se molti non hanno più lacrime per piangere per l' improvvisa scomparsa dei propri cari. Sullo spaventoso scenario, mentre continua il faticoso,generosissimo impegno di volontari e istituzioni, per soccorrere chi è ancora vivo e strappare dal fango le possibili altre vittime, ingoiate durante il diluvio, c'è pure un elicottero di Stato che consente al premier un "soralluogo" per monitorare la tragedia, senza imbrattarsi.
E potere annunciare: "Bloccheremo le tasse e vi daremo le case".:Gustavo Ricevuto, pres.prov.
Promesse, queste, degne d'essere ribadite a Porta a Porta, dove l'attuale presidente della Provincia, Gustavo Ricevuto, potrebbe essere invitato per dire la sua e ricordare, tra l'altro, come ha già dichiarato ieri alla stampa, che ancora nella zona tirrenica della Provincia di Messina ci si leccano le ferite inferte dall'alluvione dello scorso anno.
GLI INDIPENDENTISTI DEL FNS APPREZZANO LE ESTERNAZIONI DI GIORGIO NAPOLITANO
"il quale ha esortato le Istituzioni ad
<<Investire in sicurezza piuttosto che in opere faraoniche >>.
"E, quando si parla di opere faraoniche - rimarca la nota FNS - il riferimento al ponte-imbuto sullo Sretto di Messina è doveroso, opportuno e necessario".
"Il disastro che si è verificato a GiampileriI, a Scaletta Zanclea ed in altri Centri abitati, nel Messinese ed in altre Province della Sicilia - continua il comunicato - costituisce, infatti, anche la dimostrazione di come la classe politica, i partiti, le forze economiche e sociali (sindacati compresi) e poteri forti e deboli di ogni tipo, che, comunque, dagli scranni delle maggioranze e dagli scranni delle minoranze, (che si sono anche alternate nei rispettivi ruoli), non abbiano realizzato quella sistemazione ottimale, idro-geologica ed idraulico-forestale, per la quale sono stati spesi ingentissme somme e sono stati pagati, direttamente ed indirettamente (sempre da parte della Regione), un esercito di dipendenti.
No, quindi, all'altro disastro annunciato che è costituito all'opera faraonica del PONTE sullo Stretto di Messina".
"E tolleranza zero verso i responsabili di una politica per il territorio semplicemente dissennata"
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