venerdì 15 maggio 2009
IL MINISTRO BRUNETTA NON SI E' DIMESSO, NONOSTANTE CHE IL SUO DECRETO SIA STATO APPROVATO PARZIALMENTE.
Ah, quel birichino di Brunetta, che, per gabbare quanti credono alle sue promesse, ha finto di minacciare le proprie dimissioni se non gli avessero approvato integralmente il cosiddetto decreto antifannulloni, che lui con vanto aveva definito "rivoluzione brunetta", perchè corredato da una serie di provvedimenti in parte severi ed in parte facilitanti la difesa degli interessi dei dipendenti pubblici, grazie all'introduzione della class action per la difesa collettiva dei diritti.
Il Consiglio dei Ministri ha oggi approvato solo in parte il decreto presentato da Brunetta, rinviando lo strumento della causa collettiva (Class Action) per la cui introduzione nel codice italiano il ministro aveva promesso il suo massimo impegno.
Ad approvazione attuata del decreto - seppur monco - , il premier ha giustificato il mancato inserimento della class action, assicurando che si farà per essa un decreto ad hoc, in maniera che l'utilizzo del nuovo strumento di legge possa essere avviato ai primi di gennaio 2010.
E sulle dimissioni minacciate dal ministro, se la sua "creatura" fosse stata bocciata o mutilata, Berlusconi dice: «Brunetta ha messo in atto una tattica da birichino che lo ha portato a un ottimo risultato».
Per Linda Lanzillotta, responsabile funzione pubblica del Pd, invece il ministro ha ceduto alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici, rinunciando alla class action, che lui stesso aveva indicato come la rivoluzione che avrebbe finalmente tutelato i cittadini nei confronti dei soprusi delle amministrazioni.
«Il Ministro - dice la Lanzillotta - si rivela forte con i deboli e debole con i forti. Fa la faccia feroce con i dipendenti pubblici e si mette la coda tra le gambe di fronte all'alta burocrazia e alle società dello Stato, alle municipalizzate e a tutte le concessionarie di servizi pubblici».
Codacons, da parte sua, chiede che Brunetta si dimetta, perchè il rinvio del provvedimento sulla class action nella pubblica amministrazione segna «una sconfitta» per il ministro del settore. Lo afferma in una nota il presidente del Codacons Carlo Rienzi, secondo cui «Brunetta, che si è strenuamente battuto per l'estensione dell'azione collettiva alla P.A., deve essere coerente e dimettersi».
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12 commenti:
A Brunetta non interessava la class action.Quello che gli interessava l'ha ottenuto.La protezione dei diritti dei cittadini è una noncuranza per questi governanti.
io non capisco perchè si debba usare un atteggiamento canzonatorio quando un politico qualsiasi, di qualunque colore politico, affronta un problema serio attenzionato dalla maggior parte dei cittadini italiani, e chiedo: è vero che nelle amministrazioni pubbliche eistono dipendenti scorretti che sono assenteisti e fannulloni? se la risposta è si allora poniamo un rimedio o per lo meno un equo rimedio che non vada a colpire i dipendenti pubblici onesti e meritevoli di un congruo aumento di stipendio. Invece assistiamo alla solita pantomima di avversari politici che si denigrano a vicenda per qualsiasi proposta giusta o sbagliata che sia. anche occuparsi dei bighelloni vuol dire proteggere i diritti dei sani lavoratori!!!
La verità fa male caro NINO,vedi se questa proposta l'avesse fatta un ministro di centrosinistra guarda quanti "lech salem" ci sarebbero stati su tutti i giornali e blog d'ITALIA.
@ Salvo:
Vorrei dirti qualcosa ma poi Barcellonablog mi censura.......se ti vedo per strada te la racconto io la verità.
OT:
"Non ho bisogno di governare per avere potere. Ho case dappertutto, barche stupende, una moglie (ormai ex) stupenda e una famiglia bellissima. Io, in politica, mi sto sacrificando per il Paese".
Silvio Berlusconi
Ulisse intanto dovette peregrinare per dieci anni prima di raggiungere la tanto sospirata Itaca,dove non avendo trovato la Verità decise di riprendere la via del mare per cercarla e fu tanto intraprendente che per inseguirla superò le colonne di Ercole. Per millenni non si seppe più nulla di lui. Adesso però si rivede, il grande Ulisse, e dice in un orecchio a Salvo:" Vorrei dirti qualcosa ma poi Barcellonablog mi censura.......se ti vedo per strada te la racconto io la verità".
E' chiaro che finalmente l'ha trovata, ma teme che venga bruciata da Barcellonablog. La rivelerà solo a Salvo, se per caso l'incontrerà. Per strada.
Ed io che tanto avevo apprezzato il coraggio e l'astuzia di Ulisse, purtroppo quella verità non la saprò mai.O se l'apprenderò la censurerò. Ma guarda un po', che bella opinione ha di me Ulisse!
@NINO> Ho letto l'articolo su Brunetta e non capisco una cosa: perchè lui può mettere in atto una tattica da birichino nel proporre il suo decreto -come ha detto berlusconi - e chi ha scritto l'articolo non può scrivere da birichino. Mi pare che si tagli perfettamente uno atteggiamento un pò canzonatorio, come tu dici, nel dscrivere una tattica birichina.
Francesco, Francesco.....non mi sfrugliare......
Lapsus: sfrucugliare........
ulisse che verità devi raccontare? quella dell'impiegato con altri due lavori in nero? questa è l'unica verità mai raccontata a cui invece bisogna dare la giusto peso! spero che se m'incontri sia questa la vewrità che tu mia voglia raccontare oppure anche questa è una menzogna?
Polifemo almeno un occhio ce l'ho aveva, Ulisse ha gli occhi coperti dalla mortadella!
Perchè la class action non è passata? Forse perchè avrebbe potuto creare grossi problemi alla classe dirigente, veri responsabili dell'inefficienza della pubblica amministrazione.
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