PALERMO - “Come avrei potuto spiegare ai cittadini che per accontentare gli interessi di certa politica bisognava dar vita ad altre tre aziende ospedaliere nelle province di Palermo, Catania e Messina dove già ce ne sono in un numero addirittura sovrabbondante, eliminandone contemporaneamente otto dalle altre sei province ? Con quale logica avrei potuto giustificare un simile squilibrio ? E con quale coerenza avrei dovuto accettare una proposta che secondo le verifiche tecniche avrebbe provocato un aumento sproporzionato dei costi ? Ecco perché non ho accettato un’ipotesi messa in piedi su basi che sarebbero state in contrasto con il rigore del disegno di legge proposto dal governo regionale e sollecitato con urgenza dai tavoli tecnici romani. Con grande serenità mi presenterò martedì in Commissione Sanità all’Ars pronto ad accettare qualunque decisione che verrà presa alla luce del sole, nell’assoluta trasparenza del dibattito e con la precisa assunzione di responsabilità da parte di ciascuno, in modo che sia chiaro a tutti chi vuole davvero riformare la sanità e chi invece insegue altre logiche. Non sono un assolutista, mi è estranea ogni forma di arroganza culturale ma credo che la mediazione politica vada fatta a livelli alti, cioè guardando al primario interesse dei cittadini e non inseguendo poltrone o prese di posizioni personali”.
Lo afferma l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, dopo la riunione con i rappresentanti della maggioranza che non ha portato all’intesa sul disegno di legge di riforma del sistema sanitario regionale.
1 commento:
Pare che ci siano "mali frusculi" per l'ospedale di Barcellona. DOMANI SAPREMO QUALCOSA DI PIù PRECISO.
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