giovedì 12 febbraio 2009
ARMISTIZIO A PALAZZO D'ORLEANS, GRAZIE AI BUONI UFFICI DI BERLUSCONI
Attenti a quei due: cioè a Lombardo e Cuffaro, che entrarono a braccetto e adesso si prendono a cazzotti. Tanto che, alla Regione, nella maggioranza di centro-destra c'è un'incrinatura che, solo per il momento, grazie ai cerotti di Berlusconi, non è diventa spaccatura. Intanto le due parti, dopo oltre quarantott'ore di tira e molla, nello strappo finora prodotto, hanno conseguito un pari: - 1 a 1- per un gol segnato da don Raffaele mediante la ristrutturazione delle massime cariche, e l'altro segnato dagli ex amici Udc, An e parte di Fi ( salvo Miccichè e seguito), i quali hanno imposto il loro schema sul rientro della sanità, al posto del piano più rigoroso dell'assessore Russo.
E' ovvio che al premier, in vista delle Europee, il clima di rottura che si registra a Palazzo D'Orleans non convenga affatto, tanto che non è difficile credere alla notizia, battuta dalle agenzie, secondo cui il governatore Lombardo sarebbe stato sollecitato dallo stesso Berlusconi a mantenere saldo il patto d'alleanza unendo le forze del MpA a quelle del Pdl, per potere cantare vittoria nella prossima corsa al Parlamento europeo.
Intanto, quel che maggiormente conta è che Lombardo abbia ottenuto l´appoggio del Cavaliere nel passaggio più difficile della sua azione di governo. A confermarlo sono ambienti vicini al ministro Angelino Alfano, presente alla riunione di via del Plebiscito.
Gianfranco Micciché, esponente dell´altra ala di Forza Italia, quella più vicina a Lombardo, si ritiene soddistatto per l'esito ancorchè provvisorio ottenuto dal Governatore. «Bene ha fatto Lombardo a chiedere un incontro con Berlusconi. In questo modo - dichiara Gianfranco Miccichè - abbiamo finalmente capito qual è la linea del partito in Sicilia, visto che i dirigenti siciliani finora non l´avevano chiarito. La linea non è quella della rottura. Ora spero che tutti si adeguino». Messaggio chiaro alla corrente dei «falchi» nel partito, quella di Castiglione e Leontini, I quali non si sa se, obtorto collo, si piegheranno, avendo constatato che, senza avere tenuto conto dell'altrui parere, Lombardo ha allontanato dall'Agricoltura dirigenti di grande valore. Ovviamente vicini ai cosiddetti falchi. Insomma, la cenere è ancora molto calda e, sotto sotto, il fuoco cova, mentre assieme ai falchi del Pdl c'è l'Udc di Cuffaro che non intende subire scottature. Intanto, mentre loro litigano, la Regione piange
. E la Regione - se non mi sbaglio - siamo tutti noi.
Francesco Cilona
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