Che la politica sia diventata una cosa sporca, ormai nessuno ce lo può togliere dalla testa.
E non si parla, qui, solo della politica italiana - che nemmeno a lavarsi nell'oceano riuscirebbe a ripulirsi - ma della politica in genere.
In questo post ci occupiamo di quella europea, che, in occasione della delicata questione Alitalia, si è rivelata assolutamente strabica.
La Commissione Europea, nel corso della ingarbugliata vicenda della compagnia di bandiera, ininizialmente s'era mostrata critica di fronte alla opportunità o meno di dare il proprio consenso. C'era di mezzo la storia del "prestito ponte" di 300 milioni di euro, che lo Stato aveva concesso all'Alitalia negli ultimi mesi di crisi, quando ancora era in alto mare l'intervento di una cordata di privati per il suo salvataggio, e la Commissione Europea s'era irrigidita su un punto: che il debito fosse sanato onde evitare l'illegalità del prestito.
Poi la cordata s'era costituita, fruendo dei beni mobili e immobili dell'Alitalia mediante la creazione della Compagnia Aerea Italiana e lasciando allo Stato italiano lo straordinario compito d' amministtrare i rimasugli e i debiti della vecchia Alitalia, divenuta nel frattempo cattiva compagnia (Bad Company), ed era stato detto che dovesse essere la costituenda Cai a restituire il prestito.
Adesso, si apprende invece che la Commissione, avendo dato il via libera alla privatizzazione di Alitalia - in termini poveri della parte sana della compagnia - ha accondisceso che sia la Bad Company a restituire i 300 miliioni di euro a chi gliel'ha prestato, cioè allo Stato.
Poichè è lo Stato che amministra la Bad Company, è chiaro che a restituire il prestito allo Stato sarà lo Stato.
Una strana specie di partita di giro, che tortuosamente girata preleverà i 300.000.000 dalle nostre povere tasche.
E non si parla, qui, solo della politica italiana - che nemmeno a lavarsi nell'oceano riuscirebbe a ripulirsi - ma della politica in genere.
In questo post ci occupiamo di quella europea, che, in occasione della delicata questione Alitalia, si è rivelata assolutamente strabica.
La Commissione Europea, nel corso della ingarbugliata vicenda della compagnia di bandiera, ininizialmente s'era mostrata critica di fronte alla opportunità o meno di dare il proprio consenso. C'era di mezzo la storia del "prestito ponte" di 300 milioni di euro, che lo Stato aveva concesso all'Alitalia negli ultimi mesi di crisi, quando ancora era in alto mare l'intervento di una cordata di privati per il suo salvataggio, e la Commissione Europea s'era irrigidita su un punto: che il debito fosse sanato onde evitare l'illegalità del prestito.
Poi la cordata s'era costituita, fruendo dei beni mobili e immobili dell'Alitalia mediante la creazione della Compagnia Aerea Italiana e lasciando allo Stato italiano lo straordinario compito d' amministtrare i rimasugli e i debiti della vecchia Alitalia, divenuta nel frattempo cattiva compagnia (Bad Company), ed era stato detto che dovesse essere la costituenda Cai a restituire il prestito.
Adesso, si apprende invece che la Commissione, avendo dato il via libera alla privatizzazione di Alitalia - in termini poveri della parte sana della compagnia - ha accondisceso che sia la Bad Company a restituire i 300 miliioni di euro a chi gliel'ha prestato, cioè allo Stato.
Poichè è lo Stato che amministra la Bad Company, è chiaro che a restituire il prestito allo Stato sarà lo Stato.
Una strana specie di partita di giro, che tortuosamente girata preleverà i 300.000.000 dalle nostre povere tasche.
fra' Galdino
2 commenti:
Bad not Bed.........
HAI RAGIONE, PERCHE'IN QUEL MODO VORREBBE DIRE COMPAGNIA-LETTO. MA SAI COM'E', PENSANDO CHE ALL'AUTORE DI TUTTA STA FREGNACCIA POSSA FARE COMODO UN LETTO, STANTE LA SUA GRANDE VITALITA' SESSUALE, NON POTREBBE ESSERE ADATTO QUESTO "BED COMPANY"? CI SCUSIAMO PER L'ERRORE - DI STAMPA - E LO CORREGGIAMO.
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