Nei giornali di oggi è apparso il risultato di uno studio della Banca d’Italia, secondo cui se le donne fossero occupate al pari degli uomini, il Pil in Italia farebbe un balzo del 17%. Il che significherebbe che tutti i problemi di crescita che affliggono
Una specie di libro dei sogni, di cui, guarda un po’, viene dato il diritto d’autore ad una crescita teorica dell’ingresso femminile nel mercato del lavoro. A parte che lo studio elaborato dalla banca d’Italia è molto più complesso di quanto viene riferito dai giornali e ciò che i giornali riportano è più articolato di quanto qui stiamo scrivendo, una cosa in più in questa occasione ci sembra opportuno dire o chiedere: a quanto ammonterebbe il balzo del Pil, se entrassero attivamente nel mercato del lavoro tutti i giovani (maschi e femmine) attualmente disoccupati? Sicuramente sarebbe un’esplosione “Pillica”, visto che la percentuale di disoccupazione della categoria giovani è di gran lunga superiore a quella riguardante la categoria donne. Secondo lo studio di cui sopra, infatti risulta che attualmente il tasso di occupazione femminile è pari al 46,6%, percentuale che invece i giovani, soprattutto nel meridione, non possono che sognare. E neppure sognare, stanti le prospettive offerte dalla scure di Tremonti, i cui tagli subisseranno i nostri giovani. Maschi e femmine. Un solo esempio e chiudo: sempre su Repubblica – edizione siciliana del 20 luglio – leggo: “Il governo taglia mille insegnanti di sostegno. Restano senza aiuto in classe 1700 alunni disabili”: E guarda caso, oltre il 90% sono ragazze con lavoro precario. Più contraddizione di così, per far crescere il Pil? Ah, dimenticavo: nella nostra provincia, perderanno il posto 166 giovani.
Francesco Cilona
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