Mentre si continua ad attendere che, almeno con uno straccio di ponte
provvisorio sul torrente Longano, si riattivi il collegamento tra
Calderà e Spinesante, un nuovo problema nasce su dove costruire il ponte
stabile in grado di colmare radicalmente il vuoto creato nella
litoranea dall'alluvione del 22 novembre.
Pur trattandosi
d'interruzione riguardante un'arteria di competenza provinciale,
colmabile con la ricostruzione del viadotto venuto meno, recentemente
c'è stato un incontro di autorità e tecnici per un sopralluogo, nel
corso del quale è emersa la geniale proposta di ...spostare la
ricostruzione un po' più a monte, in maniera da allacciare i due
tronconi di una variante recentemente parzialmente realizzata.
A
parte il fatto che il parlar di novità, su certi problemi, dà spesso
adito al sospetto che si cerchi di portare a lungo le cose, ma è davvero
difficile fare le cose semplici in questa città: dove semplicemente
occorre che venga ricostruito il ponte là dove l'arteria è stata
stroncata.?
A questo punto, mi pare che cada a fagiolo una nota
fattaci pervenire dai coordinamenti regionale e cittadino dei Circoli
Abiente e Cultura Rurale.
“Le nuove scelte sul futuro assetto viario - scrivono i coordnatori Di Pasquale e Crinò
- sono state adottate dopo un approfondito esame della situazione,
tenuto conto degli aspetti urbanistici, dei costi complessivi e della
rapidità dell’intervento”. Si legge questo passaggio nella nota del
Sindaco Maria Teresa Collica diffusa il 31 luglio e ripresa dalla
stampa, dopo l’incontro con i tecnici della Provincia e del Genio
Civile.
Il ponte, secondo la previsione, dovrebbe essere realizzato
lungo l’anello previsto dal Piano Regolatore Generale. Di questo anello
finora sono stati realizzati i due tratti iniziali, all’innesto con la
litoranea, lato Calderà e lato Spinesante. Per il suo completamento
bisognerà costruire ancora circa seicento metri di strada. Secondo la
previsione del P.R.G. tale ponte dovrà incrociare in quota, su viadotto,
la via del Mare, quindi la strada di raccordo si presume dovrà essere
su terrapieno.
E’ evidente il costo aggiuntivo per la realizzazione
delle strade, oltre l’esecuzione del ponte, e ai tempi non brevi. La
previsione del Piano Regolatore ovviamente non era in alternativa al
ponte crollato, ma si configurava come un completamento della viabilità
per le aree da urbanizzare.
La scelta di spostare il sito del ponte
interromperebbe la continuità viaria del lungomare tra Milazzo e
Portorosa, non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche dal punto
di vista visivo, paesistico e turistico, tagliando fuori una parte di
Calderà e l’agglomerato più fitto di Spinesante, anche con ripercussioni
economiche.
Bisogna ricordare infine che un gruppo di tecnici
barcellonesi (ingegneri, architetti, geologi) ha già progettato
gratuitamente il ponte, a campata unica, da ricostruire nel sito dov’era
quello crollato, senza far gravare sulle finanze pubbliche le spese di
progettazione. Riteniamo che questo progetto debba essere tenuto in
considerazione".
Tindaro Di Pasquale, Marcello Crinò
Barcellona P.G, 5 agosto 2012
martedì 7 agosto 2012
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