"Ma 'sta strada da quanti anni non si puliva?", questa domanda se la stava facendo stamattina uno dei due netturbini che - sotto la canicola - stavano spazzando il tratto di via Trento che costeggia il ristrutturato giardino attrezzato, al cui interno due elettricisti stavano completando l'impianto d'illuminazione.
"A lume di naso - m'è venuto da dire, intromettendomi - gli spazzini saranno stati ignorati per l'intero decennio gestito dall'ATO".
E a conferma di ciò bastava guardare l'adiacente via Trieste, ai cui margini, tra cartacce e sporcizie d'ogni genere, c'era ancora tanto da ramazzare....
E qui non posso che dare ragione a Sebastiano Bruno, il solerte vigile in quiescenza, che da anni sottolinea l'esistenza di un'intollerabile distribuzione di volantini pubblicitari, la maggior parte dei quali finiscono ai margini di strade e marciapiedi, trasformati in sporca cartastraccia.
Sono tante comunque le cause del sudiciume in una città, dove per primi dovremmo essere gli stessi abitanti a mantenere il decoro, evitando di considerare lecito buttare dove ci capita cicche, cartacce, bucce e quanto ci capita di scartare, mentre siamo in strada.
Se esistono i cestini portarifiuti, è ovvio che vanno utilizati per la raccolta di piccoli scarti che si fanno per strada, e non - come capita a volte di vedere - per depositarvi il sacchetto pieno di rifiuti, la cui destinazione si sa dov'è.
Stamattina, in piazza Trento, come l'altro giorno in via Madia, mì è parso un buon segno scorgere operatori ecologici ramazzare a fondo l'ancorché luride nostre strade.
Speriamo che l'inizio abbia un seguito adeguatissimo, perché la città non è piccola e molti sono ancora le strade e i marciapiedi soffocati dall'immondizia. E anche infestati da erbacce.
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