Mentre scrivevo il post su Lombardo, un'improvvisa scarica di pioggia s'è abbattuta su Barcellona. Già sin da stamattina l'atmosfera sembrava annunziasse il fenomeno, che vorremmo accogliere senza timore, sperando che l'acqua scenda dal cielo benefica e puliscale strade senza alcun danno.
E invece che cosa è avvenuto?
Che la pioggia ha fermato, almeno per oggi, il diffondersi della polvere, mentre ha reso scivolose le strade, trasportandovi
il terriccio divenuto fanchiglia, rimasto sotto le auto in sosta, dopo l'alluvione.
Avevo deciso di uscire per fare un giro in città, anche per rendermi conto dello stato in cui versa la parte maggiormente colpita dall'esondazione, dopo due settimane d'intenso faticoso lavoro per il recupero della normalità.
Mi son soffermato qualche minuto davanti alla tastiera per dare notizia delle intenzioni del Governatore sopra menzionate, quando la pioggia mi ha trattenuto.
Adesso, almeno così sembra, il fenomeno si sta attenuando ed è probabile che cessi, il che consentirebbe la continuazione delle operazioni di sbancamento e di recupero sia per quanto riguarda i corsi d'acqua, sia per il ripristino della normalità nelle zone maggiormente disastrate, che sono parecchie: da quelle periferiche - in particolare collinari - a quelle più centrali in cui interi edifici sono stati evacuati.
Il problema continua ad essere complesso e sempre più bisognoso d'interventi specializzati: basta che si pensi alla questione - non certamente nuova - fatta nascere dal tratto di tombinatura all'imbocco della copertura del Longano, notoriamente costruito a tre arcate, diversamente dei tronchi successivi, per rendersi conto di quanto resta da fare strutturalmente al fine di tranquillizzare la città.
Comunque, sono problemi tecnici che riguardano chi ci amministra e che probabilmente entrano nel mirino della Magistratura, che sull'esondazione ha aperto un fascicolo.
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