Oggi, verso mezzogiorno, trovandomi nella via destra Longano - nel tratto che fu parte della vecchia via delle rimembranze - ho colto l'occasione per dare una sbirciata, attraverso la recinzione, all'interno della villa "Carlo Levi", quella per intenderci ricavata nell'area del vecchio glorioso stadio Longano, di cui pare si sia perduta memoria, in questa città che sembra ormai sradicata dal suo passato.
E meno male ( lo dico per inciso) che c'è chi con grandissimo amore e strenua perseveranza sta facendo di tutto per salvare il salvabile, rimettendo in luce parte di quanto nel tempo s'è andato offuscando.
Lascio stare il passato e torno al presente, e cioè allo spettacolo indecoroso che mi si è presentato in quella occasionale sbirciata attraverso l'inferriata che circonda la villa dedicata all'illustre autore di "Cristo s'è fermato a Eboli".
Come si può notare dallo squarcio ripreso nella foto, l'unica villa di Barcellona è ridotta in una boscaglia, piena di erbacce che sovrastano le panchine e sembra vogliano superare in altezza gli alberi che stanno soffocando.
E' insomma una selva incolta, dove all'interno, sullo sfondo, si sta lavorando per "completare" il perpetuo costruendo teatro "Mandanici", che il sindaco Candeloro Nania promette di inaugurare al sorgere del 2o12.
E' presumibile che, dovendosi procedere a tali lavori, si sia deciso di rendere inaccessibile ai "non addetti" l'ingresso.
Ma farlo in cotal maniera non è certo giudizioso; per un fatto molto semplice a capirsi: che lasciando il parco in tali miserevoli condizioni si crea una situazione di pericolo per chi è costretto ad accedere per lavorare.
Infatti nessuno può "vietare" che quelle erbacce diventino insidioso ricettacolo di ratti e di serpi.
Ma non basta!
A ciò va aggiunto il solito schiaffo alla città: quello inqualificabile dell'assoluta mancanza di decoro.
fra' Galdino
E meno male ( lo dico per inciso) che c'è chi con grandissimo amore e strenua perseveranza sta facendo di tutto per salvare il salvabile, rimettendo in luce parte di quanto nel tempo s'è andato offuscando.
Lascio stare il passato e torno al presente, e cioè allo spettacolo indecoroso che mi si è presentato in quella occasionale sbirciata attraverso l'inferriata che circonda la villa dedicata all'illustre autore di "Cristo s'è fermato a Eboli".
Come si può notare dallo squarcio ripreso nella foto, l'unica villa di Barcellona è ridotta in una boscaglia, piena di erbacce che sovrastano le panchine e sembra vogliano superare in altezza gli alberi che stanno soffocando.
E' insomma una selva incolta, dove all'interno, sullo sfondo, si sta lavorando per "completare" il perpetuo costruendo teatro "Mandanici", che il sindaco Candeloro Nania promette di inaugurare al sorgere del 2o12.
E' presumibile che, dovendosi procedere a tali lavori, si sia deciso di rendere inaccessibile ai "non addetti" l'ingresso.
Ma farlo in cotal maniera non è certo giudizioso; per un fatto molto semplice a capirsi: che lasciando il parco in tali miserevoli condizioni si crea una situazione di pericolo per chi è costretto ad accedere per lavorare.
Infatti nessuno può "vietare" che quelle erbacce diventino insidioso ricettacolo di ratti e di serpi.
Ma non basta!
A ciò va aggiunto il solito schiaffo alla città: quello inqualificabile dell'assoluta mancanza di decoro.
fra' Galdino
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