giovedì 14 luglio 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: SORGE UN NUOVO PROGETTO PER RIABILITARE L'AREA DELL'ESA, GIA' SEDE DELL'ELECTROMOBIL


Può un oggetto inanimato, una cosa cioè, una struttura rimanere vittima delle proprie vicissitudini?
Assolutamente sì.
E per tale conferma, possiamo citare l'esempio di questo stbilimento in foto che, nato per essere una fabbrica di frigoriferi, primo approccio di Barcellona con la politica d'industrializzazione locale sponsorizzato dal sindaco pro tempore Carmelo Santalco, sin dalla sua nascita ha dovuto affrontare stenti e peripezie tali da meritare l'accesso al guiness dei primati, in quanto a scalogna.
Si pensi che, avendo aperto la sua attività col marchio ELECTROMOBIL, nella nuovissima zona industriale del rione Sant'Andrea, grazie alla sua produzione di frigoriferi domestici di notevole qualità, aveva cominciato ad assicurare lavoro a un buon numero di operai e tecnici della città, con la prospettiva di un successivo incremento reso possibile da un accordo con la Francia, per l'esportazione di gran parte della produzione barcellonese nel mercato d'oltr'Alpe.
Ma ecco che - scalogna inattesa - avvenne che, proprio quando i primi stock di frigo erano in avviamento verso la meta - per un litigio commerciale tra l'Italia e la Francia - il Governo parigino decise di precludere l'ingresso a determinati prodotti italiani, tra cui gli eletrodometici di produzione nostrana.
Fu l'inizio della carestia industriale barcellonese, che dopo un paio d'anni di speranze alternate a scoramenti, costrinse operai e tecnici a fruire dell'indennità di disoccupazione, mentre la struttura veniva posta in mano a un gruppo di dipendenti incaricati a mantenerne le condizioni d'efficienza, nell'assurda speranza che giungesse il tempo della ripresa.
Le promesse, come recentemente è avvenuto per la Fiat di Termini Imerese, cominciarono a fioccare, ma anche a venir meno, fino a quando s'è dovuto prendere atto che l'operazione Electromobil era abortita e con essa era morto ogni progetto d'industrializzazione a Barcellona.
Una disgrazia che - vedendo quanto di peggio sarebbe avvenuto nella vicina piana di Milazzo strenuamente "industrializzata" - potremmo definire adesso una ...fortuna.

Successivamente, per un piatto di lenticchie, sulla struttura barcellonese, ci mise mani la Regione che, attraverso l'Ente di Sviluppo Agricolo, cercò di utilizzarla creando in loco un attrezzatissimo Centro di Meccanizzazione Agricola che ebbe vita attiva fino alla fin del secolo scorso, per poi lentamente esaurirsi, tanto che per un'eventuale ripresa dello stabilimento si prospettarono disparati progetti, di fantomatici allevamenti di insetti entomofagi da impiegare nella lotta biologica in agricoltura.
Un programma ambizioso, caduto nel nulla, come ha rischiato di cadere nel nulla l'intero E.S.A., proprietario dello stabilimento di S.Andrea, più volte sull'orlo della soppressione.
Adesso, spunta un'altra novità, per la cui attuazione sarebbero disponibili otto milioni di euro, da investire per un nuovo Piano di Sviluppo mirato stavolta a impiantare, proprio nell'area dell'ex Electromobil, una mostra mercato permanente florovivaistica, che dovrebbe finalmente costituire la svolta decisiva per la riqualificazione di una struttura lasciata penare per decine d'anni senza un giusto obettivo di rivalsa.
Francesco Cilona


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