S'INTRECCIA UNA POLEMICA TRA SINDACI E PRESIDENZA DELLA REGIONE
Mentre viene confermato che - dopo l'alzata di scudi dei sindaci dei 38 Comuni del territorio ATO ME 2 - la Regione, cosi' come previsto dall' apposita ordinanza e dalle norme di settore, interverra' in maniera sostitutiva e straordinaria per la soluzione dell'emergenza rifiuti, consentendo il riallaccio colle aziende appaltatrici e la ripresa dell'attività lavorativa delle maestranze, dal 31 marzo rimaste inoperose, una coda polemica resta materializzata in un comunicato emesso dai sindaci che, com'è noto, si sono riuniti in occupazione permanente nell'aula consiliare della Provincia Regionale.
In tale documento, si rintuzza quanto diffuso dalla Presidenza della Regione, che in una propria comunicazione aveva sottolineato l'inadempienza dei Comuni in questa gravissima circostanza.
LA NOTA DEI 38
«Riteniamo - scrivono i sindaci- che sia totalmente infondata l’affermazione contenuta nella nota circa le presunte inadempienze addebitate ai Comuni, in quanto la norma invocata relativamente all’obbligo, da parte degli stessi di coprire l’intero costo del servizio, fa riferimento ad una previsione della legge regionale 9/2010 in larga parte non ancora attuata per esclusivi ritardi della stessa Regione Sicilia e non di certo per responsabilità dei Comuni che, fra l’altro, già da due anni hanno anticipato cospicue risorse finanziarie; infatti, la Regione, con circolare del 14 marzo u.s., è stata costretta a prorogare di un altro anno i poteri dell’ATO non essendo riuscita ad emanare il regolamento attuativo della legge 9/2010.
In tale legge, inoltre, risulta inadeguatamente regolamentata la fase transitoria sia dal punto di vista gestionale, sia dal punto di vista finanziario.
Mentre viene confermato che - dopo l'alzata di scudi dei sindaci dei 38 Comuni del territorio ATO ME 2 - la Regione, cosi' come previsto dall' apposita ordinanza e dalle norme di settore, interverra' in maniera sostitutiva e straordinaria per la soluzione dell'emergenza rifiuti, consentendo il riallaccio colle aziende appaltatrici e la ripresa dell'attività lavorativa delle maestranze, dal 31 marzo rimaste inoperose, una coda polemica resta materializzata in un comunicato emesso dai sindaci che, com'è noto, si sono riuniti in occupazione permanente nell'aula consiliare della Provincia Regionale.
In tale documento, si rintuzza quanto diffuso dalla Presidenza della Regione, che in una propria comunicazione aveva sottolineato l'inadempienza dei Comuni in questa gravissima circostanza.
LA NOTA DEI 38
«Riteniamo - scrivono i sindaci- che sia totalmente infondata l’affermazione contenuta nella nota circa le presunte inadempienze addebitate ai Comuni, in quanto la norma invocata relativamente all’obbligo, da parte degli stessi di coprire l’intero costo del servizio, fa riferimento ad una previsione della legge regionale 9/2010 in larga parte non ancora attuata per esclusivi ritardi della stessa Regione Sicilia e non di certo per responsabilità dei Comuni che, fra l’altro, già da due anni hanno anticipato cospicue risorse finanziarie; infatti, la Regione, con circolare del 14 marzo u.s., è stata costretta a prorogare di un altro anno i poteri dell’ATO non essendo riuscita ad emanare il regolamento attuativo della legge 9/2010.
In tale legge, inoltre, risulta inadeguatamente regolamentata la fase transitoria sia dal punto di vista gestionale, sia dal punto di vista finanziario.
La responsabilità dell’attuale grave emergenza che interessa l’intero territorio dell’ATO Messina 2 è, dunque, da imputare all’Ufficio Commissariale che, dal luglio 2010, non ha saputo porre in essere quelle necessarie ed urgenti azioni per accelerare l’entrata in vigore della legge regionale 9/2010 e gestire efficacemente ed efficientemente la difficile fase transitoria. Tale Ufficio Commissariale, infatti, non solo, come detto, non è stato capace né di far entrare a regime la legge 9/2010 né di gestire la fase transitoria, ma non ha voluto nemmeno aderire alla richiesta dei Comuni che, come extrema ratio, avevano chiesto di passare temporaneamente ad una forma di gestione diretta (servizi, riscossione, etc….) al fine di superare l’attuale grave emergenza»”.
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7 commenti:
"La Repubblica" La procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 20 tra sindaci, commissari prefettizi e pubblici funzionari accusati di epidemia colposa e abuso d'ufficio per avere consentito la permanenza di cumuli di rifiuti in strada. A Barcellona quando?
Bisogna sempre tenersi informati prima di emanare sentenze,di chi sia inadempiente o chi invece cerca di compiere il proprio dovere nell'amministrare la cosa pubblica in massima onestà e trasparenza.Aggiungo se non vi fosse stata quella dura presa di posizione da parte del Sindaco Nania, con relativo esposto presso la Procura della Repubblica, la problematica ancora rimaneva inrisolta.Diceva un noto Magistrato:"se ognuno facesse il proprio e onesto dovere sia nella cosa pubblica che in quella privata sicuramente il sistema ITALIA andrebbe meglio".
La città di Barcellona è soffocata dai rifiuti. La spazzatura si assiepa per le strade, si accumula nei vicoli. Difficile passare sui marciapiedi e circolare in sicurezza sulle strade. I pedoni e le auto sono costretti ad effettuare uno slalom tra i sacchetti maleodoranti che si moltiplicano con il passare delle ore. Una situazione angosciante, disperata per gli abitanti. E' vero che la gente non tocca la spazzatura ma è anche vero che gli insetti favoriscono le malattie, quindi la spazzatura può diventare un problema di sanità pubblica.
Se facesssimo TUTTI MA TUTTI (compreso chi amministra la città) il proprio dovere la spazzatura per le strade e le piazze a Barcellona non esisterebbe.
Si !! Adesso raccoglieranno i rifiuti fino al 30 aprile... e poi???? dinuovo punto e a capo..
In tutto da Palermo dovrebbero arrivare all'incirca 5 milioni di euro, così suddivisi: 2 milioni e mezzo per gli arretrati degli stipendi dei dipendenti Ato2 e quasi la stessa cifra per fronteggiare l'emergenza rifiuti nei prossimi 30 giorni.
Lunedì si dovrebbe tenere un incontro tra il presidente della Provincia, una delegazione di sindaci del comprensorio tirrenico e il dirigente regionale del settore Rifiuti e bonifiche, Domenico Michelon, per chiarire le modalità con cui gestire la raccolta dei rifiuti nella fase transitoria del passaggio da Ato a Srr.
L'unica speranza è che si esca definitivamente da quell'inferno che s'è rivelato essere l'ATO ME 2, pe l'incapacità gestionale del suoi CdA - soprattutto il primo - composti da gente ovviamente scelta dai 38 Comuni componenti la Società d'Ambito Territoriale; i quali, naturalmente, erano rappresentati dai ripettivi sindaci. Su costoro quindi ricade la responsabilità di quelle scelte. Ed è un "peccato originale" che nessun esposto alla Procura può cancellare.
Che la responsabilità di quanto è successo sia di chi ha nominato quel c.d.a. dell'ATO2 non c'e' alcun dubbio.Ed è una pesante responsabilità politica.
Quanto all'esposto alla procura della repubblica,è un atto che andava fatto molto tempo fa per richiamare il "governatore" Lombardo alle sue responsabilità istituzionali di commissario dei rifiuti in Sicilia.
Il presidente Lombardo e la sua posticcia maggioranza politica hanno gravi colpe nella gestione dell'emergenza rifiuti in tutta la Sicilia,ed ancora oggi non c'è una strategia chiara per una soluzione definitiva,economica ed ecocompatibile dei rifiuti.
Lombardo ci ha detto che attorno ai termovalorizzatori c'erano interessi mafiosi,ma questo non è un motivo per non farli,basterebbero soltanto i controlli di legalità.
Pensate che in alcune città del nord i Termovalorizzatori producono elettricità e calore per il riscaldamento delle abitazioni.
Le società che gestiscono sono utility a prevalente partecipazione municipale,e costituiscono una importante risorsa economica per i comuni.
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