Capita a volte che si svolgano incontri ai quali si preclude l'ingresso alla stampa e a gente competente, forse per dare ad intendere che l'argomento da trattare è così importante da consigliare di togliere il disturbo degli...intrusi.
Una cosa del genere sarebbe avvenuta ieri a Palazzo Longano, dove ad "una riunione, poco partecipata, erano rappresentati i Comuni di Barcellona, Castroreale, Mazzarrà, Milazzo, Rodì Milici e Terme Vigliatore.
A fare gli onori di casa l'assessore Domenico Scolaro e il responsabile del Servizio Ambiente del Comune, Carmelo Perdichizzi, il quale ha ritenuto opportuno precludere - è qui il nocciolo - l'incontro non solo al pubblico degli addetti ai lavori, ma anche ai giornalisti, nonostante l'ufficio stampa del presidente dell'ente d'ambito, Giovanni Cesare Ricevuto, avesse espressamente emesso un apposito comunicato. All'ordine del giorno era previsto anche il punto sullo stato del "Progetto Conoscenza", propedeutico all'aggiornamento del piano d'ambito".
Non s'intende, qui, entrare nel merito della finalità della seduta, che praticamente avrebbe dovuto cominciare a fotografare la situazione idrica territoriale nella prospettiva che finalmente vengano riformati gli esistenti ATO idrici siciliani, pochi in verità e quasi tutti inefficienti.
Degli ATO, sia idrico, sia rifiuti, purtroppo la popolazione ne ha piene le scatole e sarebbe quindi il momento giusto per mandarli entrambi definitivamente allo sfascio.
Daltronde, è già dal 7 marzo del 2010 che la Camera dei deputati ha approvato la loro soppressione, attraverso un emendamento, il “comma quinquies all’art.1” del decreto legge n°2 del 25 gennaio 2010, votato con l’ennesima fiducia, titolato “interventi urgenti per enti locali e regioni”.
Ma torniamo al servizio idrico integrato in Sicilia : in seguito alla sopra ricordata operazione del parlamento di Roma, c'è stato lo scorso anno, in alcuni deputati della Regione, uno scatto d'entusiasmo che gli ha fatto credere si fosse giunti al momento opportuno per una decisiva presa di posizione all’ARS sull'importante argomento.
Alcuni deputati de PD, con in testa l’On. Cracolici, hanno fatto sì che la Commissione Bilancio approvasse un emendamento a firma Cracolici-Lupo per la ripubblicizzazione in Sicilia dell’acqua.
Secondo questo emendamento, se non andiamo errati, dovrebbero cessare di esistere entro quest'anno gli ATO idrici e, per un sopravvenuto motivo di pubblico interesse, essere revocati anche gli affidamenti in corso ai gestori privati , “previo esame delle condizioni di sussistenza di tale revoca”.
A questo punto devo però dire che - data l'esperienza che si ha dell'altalenante politica regionale - non ci sentiamo di mettere la mano sul fuoco per garantire che, dalla scorsa primavera ad oggi le cose nella fattispecie siano procedute regolarmente. E quasi quasi chiederemmo all'on. Cracolici che ci informasse meglio, nel caso in cui la nostra ricostruzione dovesse peccare per errore o incompletezza.
Una cosa del genere sarebbe avvenuta ieri a Palazzo Longano, dove ad "una riunione, poco partecipata, erano rappresentati i Comuni di Barcellona, Castroreale, Mazzarrà, Milazzo, Rodì Milici e Terme Vigliatore.
A fare gli onori di casa l'assessore Domenico Scolaro e il responsabile del Servizio Ambiente del Comune, Carmelo Perdichizzi, il quale ha ritenuto opportuno precludere - è qui il nocciolo - l'incontro non solo al pubblico degli addetti ai lavori, ma anche ai giornalisti, nonostante l'ufficio stampa del presidente dell'ente d'ambito, Giovanni Cesare Ricevuto, avesse espressamente emesso un apposito comunicato. All'ordine del giorno era previsto anche il punto sullo stato del "Progetto Conoscenza", propedeutico all'aggiornamento del piano d'ambito".
Non s'intende, qui, entrare nel merito della finalità della seduta, che praticamente avrebbe dovuto cominciare a fotografare la situazione idrica territoriale nella prospettiva che finalmente vengano riformati gli esistenti ATO idrici siciliani, pochi in verità e quasi tutti inefficienti.
Degli ATO, sia idrico, sia rifiuti, purtroppo la popolazione ne ha piene le scatole e sarebbe quindi il momento giusto per mandarli entrambi definitivamente allo sfascio.
Daltronde, è già dal 7 marzo del 2010 che la Camera dei deputati ha approvato la loro soppressione, attraverso un emendamento, il “comma quinquies all’art.1” del decreto legge n°2 del 25 gennaio 2010, votato con l’ennesima fiducia, titolato “interventi urgenti per enti locali e regioni”.
Ma torniamo al servizio idrico integrato in Sicilia : in seguito alla sopra ricordata operazione del parlamento di Roma, c'è stato lo scorso anno, in alcuni deputati della Regione, uno scatto d'entusiasmo che gli ha fatto credere si fosse giunti al momento opportuno per una decisiva presa di posizione all’ARS sull'importante argomento.
Alcuni deputati de PD, con in testa l’On. Cracolici, hanno fatto sì che la Commissione Bilancio approvasse un emendamento a firma Cracolici-Lupo per la ripubblicizzazione in Sicilia dell’acqua.
Secondo questo emendamento, se non andiamo errati, dovrebbero cessare di esistere entro quest'anno gli ATO idrici e, per un sopravvenuto motivo di pubblico interesse, essere revocati anche gli affidamenti in corso ai gestori privati , “previo esame delle condizioni di sussistenza di tale revoca”.
A questo punto devo però dire che - data l'esperienza che si ha dell'altalenante politica regionale - non ci sentiamo di mettere la mano sul fuoco per garantire che, dalla scorsa primavera ad oggi le cose nella fattispecie siano procedute regolarmente. E quasi quasi chiederemmo all'on. Cracolici che ci informasse meglio, nel caso in cui la nostra ricostruzione dovesse peccare per errore o incompletezza.
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