L'emendamento al Ddl sicurezza che consente ai medici di denunciare alle autorità gli immigrati irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche, recentemente approvato dai senatori in prima lettura, ha suscitato netto dissenso nel Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCEO), in quanto "in netto contrasto con i principi di deontologia medica, espressi dal giuramento professionale e dall'art.3 del Codice dentologico, che impongono ai medici di curare ogni individuo senza discriminazioni legate all'etnia, alla relgione, al genere, all'ideolgia, di mantenere il segreto professionale e di seguire le leggi quando non siano in contrasto con gli scopi della professione". Stando così le cose, i medici che, ligi a tale emendameno, si decidessero a segnalare gli "irregolari", diventerebbero oggetto di sanzioni disciplinari, comminate dai rispettivi Ordini, i quali viceversa si schiererebbero a fianco dei professionisti che, non segnalando gli irregolari, dovessero incorrere in sanzioni da parte dello Stato.
Il Consiglio nazionale, in un apposito documento, sottolinea il rischio che il timore di denunce possa "creare percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanità pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la società tutta e che oggi sono monitorate e controllate".
Per questi motivi medici e odontoiatri italiani sollecitano un'audizione urgente per spiegare e motivare la propria contrarietà all'intervento.
"Il Consiglio nazionale si appella al Parlamento con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarietà, patrimonio storico della nostra nazione. E sollecita pertanto la Camera a non approvare questo emendamento, contrastante con i principi fondanti del rapporto persona malata e medico, ripristinando quanto previsto dalla normativa precedente".
Il Consiglio nazionale, in un apposito documento, sottolinea il rischio che il timore di denunce possa "creare percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanità pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la società tutta e che oggi sono monitorate e controllate".
Per questi motivi medici e odontoiatri italiani sollecitano un'audizione urgente per spiegare e motivare la propria contrarietà all'intervento.
"Il Consiglio nazionale si appella al Parlamento con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarietà, patrimonio storico della nostra nazione. E sollecita pertanto la Camera a non approvare questo emendamento, contrastante con i principi fondanti del rapporto persona malata e medico, ripristinando quanto previsto dalla normativa precedente".
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