Sono trascorsi diversi mesi dalle ultime elezioni regionali e poco o nulla sembra essere stato
realizzato delle promesse fatte in campagna elettorale.
Tuttavia qualcosa d'eclatante, alla Regione Siciliana, sta accadendo: gli alleati di centrodestra si stanno dando guerra in maniera indecorosa.
Ad essere particolarmente bersagliati dai propri "affini" del Pdl e dell'Udc sono il governatore Raffaele Lombardo e l'asssessore alla Sanità, Massimo Russo, magistrato in aspettativa.
realizzato delle promesse fatte in campagna elettorale.
Tuttavia qualcosa d'eclatante, alla Regione Siciliana, sta accadendo: gli alleati di centrodestra si stanno dando guerra in maniera indecorosa.
Ad essere particolarmente bersagliati dai propri "affini" del Pdl e dell'Udc sono il governatore Raffaele Lombardo e l'asssessore alla Sanità, Massimo Russo, magistrato in aspettativa.
Quest'ultimo, ritenendo boicottato il piano di rientro formulato per il risanamento finanziario nel settore a lui affidato, recentemente si è sfogato esprimendo il sospetto che "sulla sanità pesi il malaffare".
Una preoccupazione pienamente condivisa da don Raffaele, oberato com'è dai crescenti ostacoli opposti ai tagli del programma che, se non verrà attuato entro la fine del mese, comporterà il commissariamento amministrativo.
Una preoccupazione pienamente condivisa da don Raffaele, oberato com'è dai crescenti ostacoli opposti ai tagli del programma che, se non verrà attuato entro la fine del mese, comporterà il commissariamento amministrativo.
Tale riferimento all'ostruzionismo del malaffare ovviamente è suonato sgradevole ai più.
E qualcuno (leggi: SalvatoreCuffaro) ha addirittura risposto ironicamente, asserendo che "Russo è magistrato e tutt'al più potrebbe essere tagliato per un assessorato di Grazia e Giustizia, che però non esiste". Il che equivale ad un: "non è adatto a fare l'amministratore politico".
Ma ben si vede da quale pulpito giunge la predica.
In questo clima non certamente esaltante s'inserisce l'intervento di un politico nostrano - il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca - che anche nella sua qualità persistente di deputato regionale ha sentito il bisogno di esprimersi attaccando il modo di operare del governatore Lombardo.
“Non è parlando attraverso la stampa che si affrontano e si risolvono i problemi della Sicilia e dei Siciliani - docet Buzzanca - bensì garantendo serenità e funzionalità al sistema politico".
E facendo riferimento alla propria esperienza di amministratore locale, ha ricordato che "i bilanci degli Enti Locali sono fortemente compromessi dalle spese gravanti per i servizi essenziali, come i trasporti urbani, la raccolta dei rifiuti solidi urbani, i servizi assistenziali".
Ciò, a giudizio di Buzzanca, richiede interventi specifici per i quali ha fatto appello al Governatore invitandolo a convocare “i parlamentari della coalizione regionale, per la definizione di un programma, con scelte di priorità in grado di costituire una piattaforma per il funxzionamento gestionale delle città dell'Isola".
Ma ecco che, cogliendo spunto dalla filippica del sindaco di Messina, si muove il Pdci per sollecitare Buzzanca ad agire in maniera onseguenziale alla sua sfuriata: cioè richiedendo le dimissioini del presidente Lombardo.
Francesco Cilona
In questo clima non certamente esaltante s'inserisce l'intervento di un politico nostrano - il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca - che anche nella sua qualità persistente di deputato regionale ha sentito il bisogno di esprimersi attaccando il modo di operare del governatore Lombardo.
“Non è parlando attraverso la stampa che si affrontano e si risolvono i problemi della Sicilia e dei Siciliani - docet Buzzanca - bensì garantendo serenità e funzionalità al sistema politico".
E facendo riferimento alla propria esperienza di amministratore locale, ha ricordato che "i bilanci degli Enti Locali sono fortemente compromessi dalle spese gravanti per i servizi essenziali, come i trasporti urbani, la raccolta dei rifiuti solidi urbani, i servizi assistenziali".
Ciò, a giudizio di Buzzanca, richiede interventi specifici per i quali ha fatto appello al Governatore invitandolo a convocare “i parlamentari della coalizione regionale, per la definizione di un programma, con scelte di priorità in grado di costituire una piattaforma per il funxzionamento gestionale delle città dell'Isola".
Ma ecco che, cogliendo spunto dalla filippica del sindaco di Messina, si muove il Pdci per sollecitare Buzzanca ad agire in maniera onseguenziale alla sua sfuriata: cioè richiedendo le dimissioini del presidente Lombardo.
Francesco Cilona
4 commenti:
NON E' MEGLIO CAMBIARE REGIONE?
si andiamo tutti in Emilia Romagna chissà cambierà qualcosa?
Io me ne andrei in Irlanda a mangiare un pò di coste di maiale...Ma tutto il mondo è paese. Avete visto che cosa ha fatto quel governatore ameicano? ha cercato di vendersi il postop al senato di Obama. Però là la giustizia pare che funzioni e non aspetta di mandare in prescrizoione i reati, come perA. e B:
orami siamo allo sfacelo...
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