lunedì 22 dicembre 2008

DUE NOTIZIE COI FIOCCHI




Due notizie, a mio modo di vedere, veramente sfiziose.

LA PRIMA (speriamo che sia una bufala)

Il Ministro della Difesa avv. Ignazio La Russa ha esternato una sua genialissima idea-progetto, nata dalla constatazione che lo Stato possiede un vero e proprio "patrimonio" di armi, residuo di guerra e degli anni successivi. Molte di queste "vecchie" armi sono state in dotazione dell'esercito (moschetti, mitra, mitraglie, ecc.) altre in dotazione delle forze dell'ordine ( pistole, fucili, ecc.).
Si tratta di materiale "bellico" o "di difesa" - non so che dire - ormai inutilizzato e inutilizzabile dalle forze armate e dell'ordine puntualmente modernizzate, ma che tuttavia è un peccato vedere che ingombrano i depositi-santabarbara, con la prospettiva di ulteriore deterioramento.
E allora che fare?
Si accende la lampada del genio - non quello militare - e brilla improvvisa l'idea di sfruttare tutto quell'ingombro facendolo fruttare: cioè vendendo i milioni di pezzi agli appassionati collezionisti, ovviamente dopo opportuna preventiva eliminazione di qualche pezzo, al fine di togliere alla singola arma il proprio potenziale offensivo: basterebbe privare per esempio il moschetto dell'otturatore, e il gioco sarebbe fatto.
Se la notizia non è una bufala - l'abbiamo sentito stamattina alla radio - metterebbe in risalto la notevole apertura mentale di uno dei nostri più attivi governanti e corregionali.
Perchè, sì, La Russa è come noi siciliano, è un avvocato di Catania, e forse come noi avrà letto su un giornale regionale che, a Palermo, è stato individuato un giovane talmente appassionato di armi che è riuscito a fabbricarsene in casa di diverse specie: originalissime e funzionanti. Chissà se unn tipo come lui non cercherebbe di comprane qualcuna di quelle immesse nel commercio dell'usato dal Ministro, ancorchè priva di un pezzo, per rielaborarla?
Oppure, chissà se, qualche altro balordo, anche lui patito d'armi - aduso a presentarsi nelle banche travisato - non ne acquisterebbe una ( mettiamo: un fucile a pompa, ancorchè senza pompa) per fare spaventare il cassiere di turno?
Buona l'idea, fornita da questa sfiziosa notizia.

LA SECONDA (speriamo che sia vera)


Questa notizia, riferita dal corrispondente dagli Stati Uniti di "la Repubblica", Vittorio Zucconi, informa che il prestigioso "magazine" Newsweek, come in ogni altro fine-anno, ha stilato anche per il 2008 una classifica delle persone più influenti del mondo .
Nella casta che "comanda" in campo planetario, fortunatamente, non figura nessun Italiano.
A meno che non si consideri nostrano il Papa Ratzinger, la cui italianità, oltre che dal fatto ch'Egli vive in Vaticano, è tradita dal Suo nome e dal Suo accento.
Comunque S.S.Benedetto XVI, anche se classificato sopra bin Laden di alcuni punti, è posto al 37° posto della curiosa graduatoria.
Al primo posto svetta intanto l'abbronzato Barack Obama. Segue il giallo Hu- Hintao (made in China), mentre tra gli altri politici figurano Nicolas Sarkozy, la signora Angela Merkel, Vladimir Putin, Gordon Brown, e in loro prossimità un gruppo di finanzieri e petrolieri.
Le donne scarseggiano, perchè coprono il 20% della graduatoria. Comunque tra le dieci, prese in considerazione, non manca Hilary Clinton.
Ah, fra i maschi, figura persino Osama bin-Laden.
"Ma - sottolinea Zucconi - è la politica, intesa come potere di governo, quella che continua a dominare l'olimpiade di quelli che contano nel mondo, perché la politica sarà anche in crisi, ma nelle fasi di terrore economico e finanziario globale è a essa che il mondo guarda per trovare un lumicino in fondo al tunnel."
Orbene - direbbe Piccioni - se la politica è quella che conta, allora in Italia nessuno fa politica, neppure il Meglio del Mondo? Il quale non figura affatto in questa prestigiosa graduatoria e, nonostante il suo perenne ottimismo, non si sa cosa farà per non rammaricarsi degli amici americani e di quel Newsweek, che, dopo i primi cento giorni del suo Governo, gli sperticò elogi inauditi.

Ecco parte dell'articolo che il settimanale Newsweek ha dedicato al "miracolo in 100 giorni" di Silvio Berlusconi che "ha riportato l'ordine nella caotica Italia".

"Nei suoi primi 100 giorni al potere potrebbe essere riuscito nell'impossibile: prendere il controllo, a livelli mai visti nella storia italiana moderna, di questo paese apparentemente ingovernabile". Il settimanale sottolinea come l'impresa sia "sorprendente" a causa della corruzione e di "un sistema che da un peso politico sproporzionato ai piccoli partiti".
Secondo Newsweek, Berlusconi "ha sprecato poco tempo a imporre la sua autorità" e sta ottenendo risultati "con il pugno d'acciaio nel guanto di velluto" come nel caso dell'emergenza rifiuti di Napoli. "Con la stessa determinazione ha affrontato la percezione diffusa che i crimini violenti siano in aumento e che la causa siano gli immigrati". "Un approccio così duro", continua l'articolo, "potrebbe dare a Berlusconi l'opportunità di affrontare i problemi profondi del paese":

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