Non intende stare al gioco, il presidente della camera Gianfranco Fini, ora che s'è reso conto con quanta tenacia si sta cercando di svilire il Parlamento Nazionale, e con esso, ovviamente la sua carica.
La persistenza del Governo nel cercare di risolvere importanti problemi attraverso decreti ed emendamenti, approvati in Consiglio e in Commissione in pochi minuti e resi legge in Parlamento col bavaglio della fiducia, ha indotto il fondatore di An ad esprimere ancora una volta la propria perplessità per ciò che sta accadendo e ad assumere un atteggiamento di difesa dell'istituto parlamentare, di cui rappresenta uno dei due rami.
Nel caso in cui il Governo decidesse, infatti, di apporre la fiducia sulla prossima legge finanziaria già passata senza emendamenti dal Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Bilancio, secondo Fini, ci si troverebbe in una posizione non solo "anomala" ma anche "politicamente deprecabile".
"In qualche modo, così facendo - ha stigmatizzato il presidente della Camera - si toglierebbe al Parlamento il diritto dovere di esaminare, il diritto dovere di emendare e, ovviamente, il diritto dovere di assumersi le proprie responsabilità attraverso il formarsi di maggioranze su questo o su quell'emendamento".
Già nei giorni scorsi anche le opposizioni avevano chiesto di potere vagliare nelle sedi appropriate il testo della finanziaria, quest'anno approvato in anticipo e strenuamente difeso dalla maggioranza nella versione originale.
Massimo D'Alema, commentando in un'intervista a 'Youdem Tv' le parole del presidente della Camera, sull'iter della Finanziaria, ha giudicato "non tollerabili le continue forzature e manifestazioni di prepotenza da parte del Governo" che a suo giudizio "calpesta le regole fondamentali del suo rapporto con il Parlamento".
La persistenza del Governo nel cercare di risolvere importanti problemi attraverso decreti ed emendamenti, approvati in Consiglio e in Commissione in pochi minuti e resi legge in Parlamento col bavaglio della fiducia, ha indotto il fondatore di An ad esprimere ancora una volta la propria perplessità per ciò che sta accadendo e ad assumere un atteggiamento di difesa dell'istituto parlamentare, di cui rappresenta uno dei due rami.
Nel caso in cui il Governo decidesse, infatti, di apporre la fiducia sulla prossima legge finanziaria già passata senza emendamenti dal Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Bilancio, secondo Fini, ci si troverebbe in una posizione non solo "anomala" ma anche "politicamente deprecabile".
"In qualche modo, così facendo - ha stigmatizzato il presidente della Camera - si toglierebbe al Parlamento il diritto dovere di esaminare, il diritto dovere di emendare e, ovviamente, il diritto dovere di assumersi le proprie responsabilità attraverso il formarsi di maggioranze su questo o su quell'emendamento".
Già nei giorni scorsi anche le opposizioni avevano chiesto di potere vagliare nelle sedi appropriate il testo della finanziaria, quest'anno approvato in anticipo e strenuamente difeso dalla maggioranza nella versione originale.
Massimo D'Alema, commentando in un'intervista a 'Youdem Tv' le parole del presidente della Camera, sull'iter della Finanziaria, ha giudicato "non tollerabili le continue forzature e manifestazioni di prepotenza da parte del Governo" che a suo giudizio "calpesta le regole fondamentali del suo rapporto con il Parlamento".
4 commenti:
Fini, sei come un soldatino di piombo, messo dove e come serve al tuo padrone Berluscone. Ci state mangiando vivi, mi fate pena, finchè ci sono persone che se non facessero i parlamentari sarebbero latitanti. VERGOGNA FACCE DI BRONZO.
Giovanni, stai calmo. Non ti biliari.
vergognati tu! c'è stato chi ci ha mangiati vivi! Grazia a Dio sono stati cacciati!!!
Anonimo, io veramente li vedo ancora al Governo. Ciao
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