sabato 23 agosto 2008

NIENTE FANNULLONI A PALAZZO LONGANO: I tecnici del Comune hanno lavorato anche in periodo di ferie per non tardare il risanamento urbano

foto: Nania e Brunetta

Quanto prima potrebbero essere avviati i lavori per il risanamento e la riqualificazione di una grossa "fetta" di Barcellona, e cioè dell'area compresa tra la dismessa stazione ferroviaria di via Roma e il quartiere popolare di Fondaco Nuovo, compreso naturalmente il rione S.Antonino, dove tra l'altro con una quota di finanziamento messa a disposizione dalla Regione si provvederà al restauro dell'antico convento di Sant'Antonio da Padova, comprendente un chiostro di notevole interesse storico e artistico.
Lo Stato, tramite il ministero per le infrastrutture ( per accordo siglato tra il sindaco di Barcellona e l'allora responsabile del dicastero, on. Antonio Di Pietro) contribuisce con un finanziamento di sette milioni di euro. A tali somme, sempre per la riqualificazione dell'area urbana indicata, vanno aggiunti 4.600.000 euro cofinanziati dal Comune. Già previsti per l'atteso intervento di "rinascita urbana".
L'avvio dell'importante operazione di risanamento e riqualificazione, interrotto per sopravvenute lungaggini burocratiche, viene ora reso più sollecito dalla decisione del Comune di assegnare, con determina predisposta dall'Ufficio tecnico del VII settore, l'appalto dei lavori all'impresa Tecnical SpA di Catania, che in base alla graduatoria delle ditte ammesse, stilata dall'ufficio regionale competente (Urega), occupa il primo posto. Se non ci saranno ricorsi al Tar da parte di qualcuno degli esclusi, i lavori potrebbero essere avviati entro il corrente anno.
Il sindaco, Candeloro Nania, che a suo tempo ebbe a riconoscere l'importanza dell'iniziativa del ministro Di Pietro che, promuovendo il contratto di cofinanziamento, ha consentito alla città di fruire di una buona fetta di contributo statale, ha espresso la propria soddisfazione per il colpo d'acceleratore dato alla vicenda, grazie al lavoro svolto dai tecnici del Comune anche in periodo di ferie, tanto da smentire le preoccupazioni del ministro Brunetta, così legato alla sua teoria dei "fannulloni". Per quanto riguarda eventuali contraccolpi derivabili da possibili ricorsi, a Palazzo Longano non aleggia alcun pessimismo. E gli amministratori cominciano a considerare realistica "la visione di un pezzo di città completamente rinnovato, con un bel parco cittadino al posto del vecchio scalo ferroviario" e forse anche - ma qui non abbiamo certezza - la soluzione della pericolosa strettoia congiungente la piazza "Nuzzuluni d'aranciu" e la via Umberto Primo, la cosiddetta "forca caudina", da noi altre volte denunciata.


CIFRA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non per polemizzare, (ma anche), non si chiama "Nuzzuluni d'aranciu", bensì Seme d'Arancia, ed è opera di un grande artista barcellonese: Emilio Isgrò (vedi le enciclopedie d'arte), alla faccia di chi non vuole ammettere la sua importanza come artista. Chiamarlo Nuzzuluni è sminuirne la sua importanza artistica. E' vero che la collocazione è penalizzante, ma è stato un ripiego rispetto al progetto iniziale, com'è noto. Si può rimediare. Ma non è un "Nuzzuluni"!!! hasta la vista!

Anonimo ha detto...

Ed io dico che è invece un nuzzuluni: prima perchè è grosso - lo dice lo stesso artista amico mio con i numeri messi in evidenza alla base- e poi perchè è prettamente siciliano, come lo stesso artista: e fino a prova contraria nozzulu d'aranciu significa seme d'arancio, ma la locuzione siciliana mi sembra cento volte più espressiva.
Quindi niente di dispregiativo. Anzi direi che se Emilio Isgrò verrà a scoprire questa denominazione se ne impossesserà e le metterà il print d'arte. L'ha fatto per un semplice punto su un foglio di carta bianca! Ciao , Anonimo. E un'altra volta firmati senza nessun timore. Non per me, che credo d'averti riconosciuto, ma per rispetto degli amici che ci leggono.

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