venerdì 23 maggio 2008

DUE CASI EMBLEMATICI




Auto passa col rosso, travolge e uccide due giovani . Preso il pirata, che non ha la patente e ha problemi di tossicodipendenza. Il gravissimo episodio avviene a Roma, ad un incrocio del viale Regina Margherita, dove c'è un semaforo funzionante vigilato da telecamere.


Auto giunge all'incrocio tra la via Ugo di Sant'Onofrio e la via Umberto Primo, improvvisamente spunta a gran velocità in senso proibito un ragazzo su uno scooter, e solo per un un pelo non avviene l'impatto, con le logiche disastrose conseguenze. Il miracolo accade a Barcellona, dove non ci sono nè semafori, nè vigili che controllano.


Due fatti, uno dolorosissimo, l'altro rischiosissimo ma fortunato, che anche se non possono essere paragonabili per il loro esito, possono tuttavia essere considerati speculari per la loro dinamica concettuale. In entrambi i casi c'è l'incoscienza e la sfrontatezza del protagonista in negativo che trasgredisce la norma e tradisce il buonsenso. L'uno lo fa fottendosene della vita degli altri, li travolge, li uccide e scappa; l'altro lo fa fottendosene della propria vita, sgattaiolando con folle corsa nel senso non consentito e credendo di potersi sentire furbo per avere trasgredito la regola.


Ma è proprio questa la gioventù di oggi, che crede soltanto di recitare la parte dell'eroe virtuale, senza sapere valutare che la realtà è ben più severa di qualsiasi messa in scena?


Cerchiamo di farlo capire, a questi ragazzi, che la vita non è un gioco, ma una grande realtà che tuttavia può essere messa in gioco dalla propria sventatezza. Ed è un rischio che non si deve correre. Mai.

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